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Giardini Pannella a Milano: a subito!

Nella giornata di Domenica 3 Luglio si è tenuta la manifestazione dell’Associazione per l’Iniziativa Radicale Myriam Cazzavillan a sostegno della richiesta della Comunità ebraica di Milano di intitolare i giardini di Piazzale Aquileia, siti di fronte al carcere di San Vittore a Marco Pannella, deceduto lo scorso 19 Maggio.

Fra i maggiori sostenitori della proposta vi sono Yasha Reibman, psichiatra ed ex consigliere regionale lombardo per la lista Bonino, e Davide Romano, giornalista e assessore alla cultura della Comunità ebraica di Milano il quale ha potuto conoscere personalmente Pannella e che in un’intervista a Radio Radicale ed in un articolo pubblicato su Mosaico-cem.it, lo ha ricordato come l’unico politico che prese parte ad una manifestazione a Roma per la libertà degli ebrei siriani tenutasi nei primi anni ’90.

L’idea di intitolare a Pannella proprio quei giardini nasce da due coincidenze: la prima, che quelle distese di verde non sono, ad oggi, associate ad alcun nome; la seconda, che si trovano dinnanzi proprio al più conosciuto carcere della zona meneghina. La comunità ebraica ha così individuato quei giardini come il luogo migliore tramite cui ricordare nel tempo un grande amico ancor prima che un convinto sostenitore di Israele, della sua autodeterminazione e del diritto a difendersi, nonché promulgatore della proposta di far diventare Israele membro del progetto degli Stati Uniti d’Europa, progetto – quello degli Stati Uniti d’Europa – sostenuto dal radicale Ernesto Rossi e da Altiero Spinelli e oggi evidentemente, secondo molti, e tristemente disatteso.

La proposta fu messa su carta da Marco Pannella sui principali quotidiani israeliani, fra cui il Jerusalem Post, nel 1988 in occasione del primo Consiglio Federale del Partito Radicale a Gerusalemme est. Di seguito il testo di quanto scritto da Pannella:

«I confini di Israele possono essere i confini degli Stati Uniti d’Europa (e del Mediterraneo). I cittadini d’Israele possono essere i cittadini degli Stati Uniti d’Europa, della Comunità Europea. La difesa, la sicurezza d’Israele possono coincidere con quelle di altri trecento milioni di persone, ed essere integrate nel sistema difensivo che gli Stati Uniti d’Europa possono darsi e si stanno in varie forme dando. In questo scenario la pace può essere trattata e affermata; i territori occupati possono strategicamente essere lasciati. Ma solo in questo scenario. Ogni altra soluzione non può essere che fallace e precaria (…) Il sionismo, con i suoi immensi valori, è stato concepito mentre nel mondo le lotte per la creazione degli stati nazionali divenivano cultura di un’intera generazione intellettuale (…) Essere democratici significa comprendere che i nemici di Israele non temono tanto le sue armi, quanto i suoi ideali e quelli di democrazia politica e sociale.

Questi ideali sono i nemici più temuti da tutti gli altri regimi del medio oriente, senza eccezione, perché sono i soli che possono rendere liberi i cittadini, gli abitanti.»

D’altronde non a caso nel corso dell’evento svoltosi a Piazzale Aquileia, a Milano, è intervenuto  lo stesso Yasha Reibman in collegamento telefonico.

La proposta ha inoltre incontrato la solidarietà e l’appoggio di alcuni consiglieri eletti nella giunta milanese molti dei quali hanno voluto presenziare, come il radicale Lorenzo Lipparini, Angelica Vasile Ludovico Manzoni e Elena Buscemi per il PD, Filippo Fasulo per Forza Italia; oltre al sostegno dell’ex sindaco Gabriele Albertini, ex-sindaco della capitale meneghina, e degli ex-candidati al medesimo ruolo nelle ultime elezioni Luigi Santambrogio e Marco Cappato.

La manifestazione era, come ricordato all’inizio dell’articolo, a sostegno di una proposta che senza il contributo politico e, in particolar modo, del Ministero dell’Interno, rischia di vedere un’attesa di dieci anni per la sua realizzazione.

La Legge del 23 Giugno 1927, n. 1188 disciplinante le norme per la toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei, prevede, infatti, che l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, fra cui anche i giardini, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da oltre dieci anni, può avvenire soltanto per mezzo dell’autorizzazione del Prefetto. Per le intitolazioni a persone decedute da meno di dieci anni, invece, contraddistintesi per particolari benemerenze, è necessario fare appello all’Articolo 4 della succitata Legge, al fine di ottenere una deroga da parte del Ministero dell’Interno.

Per questo va reso onore al merito all’Associazione Myriam Cazzavillan e al suo Segretario Gianni Rubagotti di aver accolto e sostenuto, assieme a tutti gli eletti presenti in un modo od in un altro, un’iniziativa per il quale lo slogan dei manifesti «a subito…» è pienamente calzante.

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