Atterriti e umiliati dalla devastazione inflitta loro dal piccolo Stato di Israele durante la «guerra di dodici giorni», i leader iraniani hanno cercato la vera causa della vittoria di Israele e l’hanno trovata nei jinn, misteriosi spiriti che compaiono nel Corano.
Robert Spencer ha ricordato come la credenza nei jinn, entità che Allah ha creato da «fuoco senza fumo», fosse radicata anche in studiosi islamici del XX secolo come Muhammad ibn al-Uthaymeen, scomparso nel 2001 a Gedda, convinto assertore della pericolosità per l’uomo di queste creature. Pertanto, non bisogna sospendersi se il principale portavoce del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), Abdollah Ganji, già direttore del quotidiano di regime Javan, abbia dichiarato pubblicamente che Israele ha impiegato «spiriti occulti e soprannaturali» durante la guerra.
Ganji, su X (ex Twitter), ha anche scritto che durante il confitto si è verificato uno «strano fenomeno»: per le strade di Teheran sarebbero stati trovati «fogli di carta contenenti talismani con simboli ebraici». Il responsabile di questi oscuri incantesimi sarebbe, nientemeno, che il «demone» in chief, ovvero Netanyahu, che sempre secondo Ganji si sarebbe incontrato con «specialisti dell’occulto».
Questo «giornalista» iraniano non è un fanatico isolato, persino la stessa Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei, dichiarò che i servizi segreti occidentali e israeliani facessero uso di «scienze occulte ed entità jinn a scopo di spionaggio». Queste affermazioni si inscrivono nella tradizione islamica, sia sciita che sunnita, che caratterizza gli ebrei come «diavoli», «cospiratori» e «nemici eterni» dell’Islam.
Israele ha comunque compiuto un salto di qualità in questi anni, dato che in passato veniva accusato di usare come spie non demoni bensì animali: nel 2007, gli iraniani incolparono Israele di aver inviato ben «quattordici scoiattoli» a cercare impianti nucleari. Gli scoiattoli furono prontamente arrestati (non si conosce la loro sorte). Nel 2013, Hezbollah, alleato dell’Iran, sul sito web Al-Manar, dichiarò di aver catturato un’aquila nel Libano meridionale, che portava sul dorso un dispositivo di trasmissione con un marchio israeliano, sostenendo che l’uccello fosse un agente in incognito di Gerusalemme. Mentre nel 2018, l’Iran accusò Israele di aver utilizzato lucertole dalla pelle «capace di attrarre onde atomiche» per aiutare le «spie sioniste» a localizzare i siti del programma nucleare.
Il ricorso a narrazioni deliranti e sinistre per giustificare i fallimenti del regime rivela la reale natura della Repubblica Islamica. Abbiamo già analizzato l’ideologia apocalittica che anima la teocrazia iraniana; le accuse mosse a Israele di utilizzare i jinn e altre «forze occulte» come armi confermano che ci troviamo di fronte a un attore politico «non razionale», dunque imprevedibile e pericoloso, che dev’essere rimosso dallo scenario internazionale.