Editoriali

Il virus dilagante

I freni inibitori sono saltati, finalmente si può essere antisemiti senza che esserlo provochi particolare indignazione, la copertura dell’antisionismo offre una facile scappatoia.

Al posto della Russia come Stato canaglia, relegata sullo sfondo da un po’ di tempo, ora è il turno di Israele, ma attenzione, non esiste proporzione tra l’apparato accusatorio contro la Russia e Putin e quello contro Israele e Netanyahu. Il motivo è semplice, la Russia non è uno Stato ebraico, anzi, l’unico Stato ebraico al mondo. L’odio più lungo, come ebbe a definirlo Robert Wistrich, è  solo quello per gli ebrei.

Si moltiplicano gli appelli per boicottare Israele, per escludere da competizioni sportive e artistiche, da eventi cinematografici, atleti e artisti o suoi sostenitori, si chiede di isolarli, di metterli nel ghetto, come ha fatto un professore di Paleremo, Luca Nivarra, che per loro propone una quarantena protratta su Facebook. Nivarra, docente di Giurisprudenza, di cui scrive oggi Stefano Piazza, https://www.linformale.eu/luniversita-tradita-dallodio-il-caso-nivarra-e-il-veleno-in-cattedra/ si spinge oltre, diventa psicanalista. Gli israeliani sterminerebbero i palestinesi per curare l’odio che gli ebrei nutrono nei confronti di se stessi. Si tratterebbe di un rito purificatorio. Come ci si libererebbe da questo odio per se stessi uccidendo gli arabi, l’improvvisato psicoanalista non lo spiega, ma non importa, l’importante è evocare la dimensione arcaica, magica, financo demoniaca, perché siamo sempre lì alla fine, come ci ha spiegato Norman Cohn, alla demonologia: “Dalla prima crociata in poi gli ebrei furono rappresentati come figli del diavolo, agenti di cui Satana si serviva con l’espresso proposito di combattere il cristianesimo e di danneggiare i cristiani. Fu nel XII secolo che essi vennero accusati per la prima volta di uccidere i bambini cristiani, di tormentare l’ostia consacrata e di avvelenare i pozzi”.

Israele è stato trasformato a tutti gli effetti in Mordor, è diventato il simbolo del male. Quando si scopre tra i firmatari dell’appello per non fare entrare al Lido di Venezia Gal Gadot e Gerard Butler, quella di un uomo mite come Carlo Verdone, si capisce come l’antisemitismo mascherato da antisionismo sia un virus dal quale, per non essere colpiti, bisogna davvero essere robustamente immunizzati.

 

 

 

 

 

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