Israele e Medio Oriente

La guida alle elezioni de L’Informale: i candidati in Piemonte e le loro posizioni su Israele

Per la terza puntata della nostra guida elettorale, dopo aver analizzato i candidati di Lombardia e Campania, facciamo tappa in Piemonte soffermandoci soprattutto sulla città di Torino, dove le sfide all’uninominale sono più incerte e soprattutto il dibattito è più vivace su questioni di politica estera e quindi Medio Oriente.
Come di consueto, citeremo i candidati principali nei collegi uninominali sottolineando in verde quelli votabili (non direttamente, ovviamente, ma tramite le liste o la coalizione a loro collegate) e in rosso quelli non votabili basandoci sui criteri de L’Informale. Semaforo rosso di default per i candidati di Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali, Casapound, Potere al Popolo e Italia agli italiani.

Iniziamo, come detto, dal capoluogo. A Torino 1 (centro città), Il Pd candida all’uninominale della Camera il deputato uscente Andrea Giorgis, professore ordinario di diritto costituzionale. E’ stato tra i promotori del ciclo di conferenze “Progetto Insieme” con l’obiettivo di incoraggiare il dialogo interreligioso tra musulmani, ebrei, cattolici e valdesi della città. I vari incontri si sono svolti presso i centri culturali islamici che hanno aderito ed anche all’interno della sinagoga torinese. Suo avversario del centrodestra Marco Francia, esponente del partito Energie per l’Italia, fondato dal moderato e notoriamente amico di Israele Stefano Parisi.
Nel collegio Torino 2 la candidata di centrosinistra all’uninominale, Silvia Manzi, è una ex radicale. Una garanzia in fatto di Medio Oriente.



La sfida più appassionante e serrata è all’uninominale del collegio Torino 3, dove al responsabile dell’Osservatorio della Finanza Islamica dell’Università di Torino, Paolo Biancone candidato per il Movimento 5 Stelle, e all’ex allieva e collaboratrice del docente universitario notoriamente antisionista Angelo D’Orsi, Paola Bragantini candidata per il centrosinistra, preferiamo la giovane (classe ’83) candidata di centrodestra Augusta Montaruli, in quota Fratelli d’Italia, che si è sempre mantenuta neutrale sui fatti del Medio Oriente ed è considerata una “nemica giurata” di vecchia data dai collettivi universitari torinesi in cui spiccano vari esponenti Bds (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni contro Israele). Altro candidato di peso è Roberto Placido per Liberi e Uguali, con un passato nel Pd sempre nella corrente dalemiana: sono note le idee di D’Alema su Israele e Medio Oriente.
Al collegio Torino 4 il senatore uscente Stefano Lepri, candidato all’uninominale per il centrosinistra, è purtroppo solo un omonimo del giornalista de La Stampa che ha più volte difeso Israele e ha criticato la proposta di boicottare il prossimo Giro d’Italia che partirà da Gerusalemme. Si tratta in ogni caso di un renziano di idee centriste e moderate, al pari (eccezion fatta per il “renziano”, ovviamente) del suo avversario Paolo Greco Lucchina, ex consigliere comunale torinese proposto dal centrodestra in quota Noi con l’Italia.
Nulla da segnalare tra i candidati torinesi all’uninominale del senato, se non il nome di Stefano Esposito, su Torino-Collegno 2, esponente del Pd e noto fustigatore dei No Tav che nel 2013 aveva difeso Israele dalle assurde accuse di Gianni Vattimo.

In provincia, interessante sfida all’uninominale nel collegio di Collegno dove la giovane leghista Sara Zambaia, candidata per il centrodestra, si fa preferire all’avversario di centrosinistra Umberto D’Ottavio, che sulla sua pagina facebook si è sempre e soltanto espresso a favore di un riconoscimento dello stato palestinese senza prodigarsi in condanne al terrorismo islamico o soffermarsi sul diritto di difendersi da parte di Israele.

Stesso discorso ad Ivrea: la nostra preferenza va al giovane leghista Alessandro Benvenuto che sfida all’uninominale della Camera la candidata di centrosinistra Francesca Bonomo (Pd), la quale su facebook ha augurato buon Natale alla Palestina, dimenticandosi di Israele e auspicando la pace in “Terra Santa”.

Al Collegio 7, Settimo Torinese, il candidato all’uninominale di centrodestra Carlo Giacometto (Forza Italia) è un attivo sostenitore delle ragioni di Israele, preferibile alla sua avversaria di centrosinistra, l’ex assessore regionale Gianna Pentenero (Pd).

A Moncalieri l’esponente di centrosinistra Laura Pompeo è più interessata ad Israele e al Medio Oriente rispetto alla candidata del centrodestra Claudia Porchietto, ex presidente delle Associazioni Piccole e Medie Imprese di Torino, di idee in ogni caso liberali.




Il nono e ultimo collegio della provincia di Torino è quello di Pinerolo, dove la candidata di centrosinistra Magda Zanoni prende simpaticamente in giro le competenze sul Medio Oriente degli esponenti grillini, ed è sempre cosa buona e giusta. Per quanto riguarda Daniela Ruffino, candidata per il centrodestra, i suoi post su facebook parlano per lei


In Senato, all’uninominale di Moncalieri da segnalare la candidatura di Enrico Buemi per il centrosinistra, senatore uscente che aveva chiesto di rinviare all’analisi dell’Aula la proposta di legge sul reato di negazionismo sostenendo che «la fretta con cui si voleva procedere senza neppure convocare la riunione dei capigruppo offende la memoria delle vittime dell’Olocausto». Al plurinonimale del Senato, nel collegio Piemonte 1 (Torino e provincia) è invece candidato Lucio Malan per Forza Italia, probabilmente il senatore uscente più “amico” di Israele in assoluto.
Non ci soffermeremo eccessivamente sul Piemonte 2, vale a dire le province di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Vercelli, Biella e Verbania, dove i giochi sembrano fatti e i candidati del centrodestra all’uninominale hanno un congruo vantaggio nei sondaggi in tutti i collegi. Anche il dibattito sulla politica estera e il Medio Oriente è meno appassionato.
Da segnalare solo tre nomi, i primi due assidui lettori de L’Informale (e questa è una garanzia): Paolo Tiramani, leghista in lizza per un posto alla Camera nel collegio uninominale Vercelli-Casale, Massimo Berutti di Forza Italia, candidato al senato nel collegio uninominale Asti-Alessandria, dove nel listino proporzionale in quota Lega è candidata anche Rossana Boldi, già senatrice fino al 2013 e presidente della Commissione affari europei nonché vice presidente dell’associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele.

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