Incoronata Boccia, capo ufficio stampa della RAI, ha dichiarato durante una giornata di studio dedicata all’eccidio del 7 ottobre, che non esistono prove, “una sola prova, che l’esercito israeliano abbia mitragliato civili inermi. Vergogna per il suicidio del giornalismo che si è piegato alla propaganda del set di Hamas”. A stretto giro è arrivata la replica della diva propal Francesca Albanese, quella per la quale i soldati israeliani sparano nella testa e nei testicoli dei bambini a Gaza, e che, per Netanyahu, invoca Norimberga, forse consentendogli come uscita di sicurezza una fiala di cianuro.
Albanese si chiede quali prove possieda la direttrice dell’ufficio stampa RAI per “negare i crimini israeliani a Gaza, contraddicendo l’enormità di prove raccolte dall’ONU, Amnesty International, Forensic Architecture e dozzine di altri esperti”. Ma, la “fanatica”, come l’ha bollata Corrado Augias, certo non un simpatizzante di Israele, si spinge oltre e invoca una indagine e una punizione nei confronti di chi farebbe propaganda “pro genocidio”. Per Albanese, le voci in contrasto con la sua devono essere tacitate. Non sorprende che Hamas l’abbia lodata pubblicamente.
Il problema non è che Incoronata Boccia non abbia le prove per smentire chi afferma che a Gaza gli israeliani si sono comportati come i nazisti nell’Europa dell’Est nei confronti degli ebrei, ma che “l’enorme” mole di prove che attesterebbe la criminalità israeliana a Gaza, raccolte dalle note organizzazioni imparziali che cita Albanese, non siano state prese in considerazione da nessun tribunale.
Incoronata Boccia, che non è una fanatica, che non perdona sindaci rei di avere detto che per arrivare a una pace reale bisognava liberare gli ostaggi detenuti da Hamas, che non ritiene che Liliana Segre non possa giudicare di genocidi in quanto sopravvissuta, ha semplicemente detto ciò che è sotto gli occhi di tutti.
Albanese si dia da fare e solleciti l’Onu ad aprire una commissione di inchiesta, magari presieduta dall’Iran, in cui, la colpevolezza di Israele venga provata oltre ogni ragionevole dubbio. Non dovrebbe essere difficile farlo se le prove sono così schiaccianti, se no, tutto appare essere come è, una gigantesca operazione di propaganda, della quale, la relatrice Onu è la più solerte e infaticabile promotrice in Occidente.