Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Leila Khaled impacchettata e rispedita ad Amman

Leila Khaled non parteciperà al ciclo di conferenze organizzate dall’Udap (Unione Democratica Araba-Palestinese) per celebrare i “50 anni di Resistenza palestinese”, dove per “Resistenza palestinese” si intende la fondazione dell’organizzazione terroristica di estrema sinistra Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Leila Khaled ne era una militante ed è passata alla storia per essere stata la prima donna dirottatrice di aerei. Due i dirottamenti di cui si è resa protagonista, anche se il secondo (nel 1970) si è concretizzato in un nulla di fatto: ucciso il suo complice, neutralizzata ed arrestata lei.
L’ex terrorista dirottatrice avrebbe dovuto partecipare ad incontri organizzati a Roma e Napoli tra il 2 e il 4 dicembre. Probabilmente avrebbe dovuto fare tappa anche a Milano e Torino. Non accadrà.
L’Informale si è interessato della vicenda, che peraltro ha avuto ampio risalto anche nella stampa nazionale. A Napoli Mara Carfagna, consigliere comunale d’opposizione e portavoce di Forza Italia, ha condannato la visita di Leila Khaled con parole molto dure e chiare: «Riteniamo sbagliato e pericoloso che una dirigente del Fronte Nazionale di Liberazione della Palestina, che è una organizzazione inserita nell’elenco delle associazioni terroristiche dall’Unione europea, possa partecipare ad iniziative pubbliche senza che vi sia un controllo, che possa fare proseliti in luoghi pubblici o addirittura di proprietà comunale. È ancora più grave dal momento che Leila Khaled non è una esponente del Fplp qualunque, ma è nota per essere stata la prima donna a lasciarsi coinvolgere in una forma di terrorismo spaventosa quale il dirottamento aereo, cosa che ha fatto per ben due volte. In Spagna c’è un ordine di cattura internazionale a suo carico: chi le ha concesso il visto per entrare in Italia? Ho presentato nei giorni scorsi una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Marco Minniti, per chiedere se il Viminale sia a conoscenza di questi incontri, se non li consideri gravi in un momento così delicato per la lotta contro il terrorismo internazionale e se non ritenga di dover intervenire per evitare che un esponente di una formazione terroristica possa parlare in una struttura pubblica, che è di proprietà comunale seppur concessa in gestione ad una associazione, come l’Asilo Filangieri di Napoli».

La tappa di Napoli sarebbe stata in effetti la più delicata perché era stato invitato anche il sindaco De Magistris, la cui partecipazione non era da escludere considerando la simpatia dell’ex magistrato per la “causa palestinese”.
Le parole di Mara Carfagna, da sempre vicina a Israele, non sono evidentemente risultate vane: Leila Khaled è stata infatti bloccata all’aeroporto di Fiumicino e caricata sul primo aereo per Amman. Impacchettata e rispedita al mittente.
Considerando che la stessa ex terrorista era stata ospite presso il Parlamento europeo, questo è senza dubbio un punto a favore dell’Italia.

A dare l’annuncio della cacciata di Leila Khaled dall’Italia è la stessa associazione Udap, che in un comunicato si lamenta della “lobby sionista”. “Oggi, martedì 28 novembre 2017, Leila Khaled è stata fermata all’aeroporto Leonardo da Vinci – Roma Fiumicino. Alla leader palestinese è stato negato l’ingresso in Italia ed è stata costretta a partire imbarcandosi sul primo volo per Amman.
Questo incidente è avvenuto in seguito a ripetuti ed estesi attacchi dei media e ad un’intensa pressione da parte della lobby sionista in Italia. Nei giorni precedenti il ​​suo arrivo, molti giornali hanno pubblicato articoli sensazionalistici e diffamatori sul tour di Leila Khaled in Italia.
Il rimpatrio forzato della compagna Leila Khaled è solo una dimostrazione del fallimento delle istituzioni italiane e della loro incapacità di sottrarsi al ricatto sionista. È chiaro quanto temono questa voce chiara, libera e coerente. Leila Khaled aveva un visto per l’Europa che è stato revocato qui, a Roma, all’atterraggio. Meno di un mese fa, era in Spagna e in Belgio e ha tenuto una conferenza al Parlamento europeo.
Nonostante le pressioni, le diffamazioni e le provocazioni, nonostante la deportazione imposta alla nostra compagna dalle autorità italiane, l’Unione democratica arabo-palestinese (UDAP) continuerà a organizzare i suoi eventi, durante i quali Leila Khaled parlerà con noi tramite un collegamento video in diretta.
Gli eventi “Cinquanta anni di resistenza” sono ancora confermati“.
Firmato: Udap.
La “compagna” Leila Khaled parlerà da lontano.
Da notare il vigliacco riferimento alla “deportazione”.

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