Editoriali

Marine Le Pen e il maldestro tentativo di riscrivere la storia

Marine Le Pen è ancora nell’occhio del ciclone e per la seconda volta in poche settimane lo “scivolone” riguarda gli ebrei. Dopo aver paventato il divieto di “doppia cittadinanza” anche “agli ebrei” (ma non ai russi), la leader del Fn ha voluto addentrarsi in ricostruzioni storiche poco puntuali, per usare un eufemismo.
A suo parere, infatti, la Francia intesa come nazione non è responsabile del rastrellamento e della deportazione degli ebrei, perché la “Repubblica di Vichy non può essere considerata Francia”.
Marine Le Pen, commentando l’episodio del 16 luglio del 1942, giorno in cui 4.500 tra poliziotti e gendarmi francesi hanno arrestato più di 13.000 ebrei, non ha trovato nulla di meglio da dire che “Vichy non era la Francia” dopo essere stata attaccata per aver negato le responsabilità francesi nella deportazione degli ebrei al Vel d’Hiv, il “velodromo d’inverno” di Parigi all’interno del quale erano stati radunati gli ebrei da deportare.
Quello di Marine Le Pen è quindi un atto di discontinuità rispetto ad alcuni presidenti del passato che hanno invece ritenuto opportuno di chiedere scusa per il ruolo della polizia francese: il primo era stato Chirac nel 1995.
La leader del Fn non ne vuole invece sapere: la Repubblica di Vichy era “abusiva e illegittima”, quindi non rappresentava il governo francese e men che meno la nazione.
Un goffo tentativo di riscrivere la storia:  il passaggio di consegne al maresciallo Philippe Pétain è avvenuto rispettando la Costituzione a tutti gli effetti, con la ratifica tramite il voto parlamentare. Il governo collaborazionista non è quindi mai stato abusivo o illegale. Era il vero governo francese, anche se la Francia ha in qualche modo tentato di nasconderlo deformando la storia.
Forse in Francia sono tanti a pensarla come Marine Le Pen, proprio per questo il commento “storico” sembra un tentativo maldestro di attirare elettorati troppo distanti tra loro: nazionalisti francesi, nostalgici di Vichy, persino gli ebrei. I quali, però, ovviamente non l’hanno presa bene, rispondendo per le rime anche da Israele: “Condanniamo le dichiarazioni fatte da Marine Le Pen secondo le quali la Francia non è responsabile della deportazione degli
ebrei dal suo territorio durante la Shoah”, ha dichiarato un portavoce del ministro degli Esteri israeliano, Michal Maayan. “Questa dichiarazione è contraria alla verità storica, quella espressa dai presidenti della Francia, che hanno riconosciuto la responsabilità dello Stato per la sorte degli ebrei francesi che sono morti durante la Shoah”.

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