Chi conosce Haim Baharier, profondo conoscitore del pensiero ebraico e raffinato ermeneuta, sa bene quanto sia schivo e riservato, e misuri sempre con cura le parole, e dunque, quando uno come lui, così poco avvezzo ai social, pubblica qualcosa su Facebook, colpisce maggiormente. Cosa ha scritto Baharier?
“… è una onta per Il Fatto Quotidiano ospitare il paradigma del l’opportunismo, dell’ipocrisia e della falsità intellettuale, storica e spirituale, il tale Ovadia… sono stato per un lungo tempo il maestro di ermeneusi biblica di questo ladro di galline che ha pubblicato a suo nome, senza alcuna vergogna, un libro ‘Vai A Te’, interamente costituito dalle registrazioni delle mie lezioni… è stata una ulteriore vergogna per questa nullità costruire una misera carriera di intrattenitore pubblico, con contenuti della secolare cultura yiddish, basati sull’orrenda spettacolarizzazione della Shoah in accordo con il misero Main Stream della pseudo memoria, di cui il popolo di Israel ha una ben altra concezione. Fallito come attore, fallito come cantante, l’unico modo di salire sul palcoscenico che rimanga a questo “pantin” umano è di sputare veleno…si vergogni profondamente il direttore del Fatto Quotidiano…
Noi de L’Informale sappiamo da tempo chi è Moni Ovadia, abbiamo dedicato diversi articoli, https://www.linformale.eu/toccare-il-fondo-no-continuare-a-scendere/a questo demagogo, megafono sguaiato della più grossolana propaganda propalestinese, uomo privo di cultura vera, ma rivestito di quella glassa appariscente, di quel culturame, che fa scambiare ai poco avvezzi, la superficialità per profondità, l’apparenza per sostanza.
Le parole su di lui, di un maestro vero come Baharier, sono il segno che anche per un uomo paziente e così lontano dalle polemiche sguaiate, dalle risse in piazza, si è ormai superato il limite. E infatti si è abbondantemente superato.
Aggiungiamo, direttamente rivolti a Baharier, che se sapesse chi è Marco Travaglio, non gli farebbe presente che è un’onta pubblicare sul suo giornale gli interventi di Ovadia, sarebbe come chiedere a costui di non travestirsi da ebreo da opera buffa o di non dare alle stampe libri plagiando interamente il pensiero altrui spacciandolo per proprio.