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Ricercatrice sarda selezionata come docente allo Yad Vashem: la madre era sopravvissuta alla Shoah

Felicina Pontis, insegnante di Quartu Sant’Elena in provincia di Cagliari, è stata a Gerusalemme a parlare di Shoah. Non si tratta solo di un successo professionale e di un premio per il suo lavoro e le sue ricerche, ma di qualcosa di più. Felicina Pontis è infatti figlia di Maria Bonaria Pisu, sopravvissuta alla Shoah. La madre era stata deportata al campo di concentramento di Rodi, rimanendoci per un anno.
Anche per questo, la figlia ha effettuato numerose ricerche storiche sulla Shoah, concentrandosi in particolare sulle relazioni tra le comunità sarda ed ebrea a Rodi. Selezionata come rappresentante della Sardegna dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Miur (il Ministero di Istruzione, Università e Ricerca), Pontis ha potuto far parte del gruppo di lavoro italiano presso l’Istituto di studi superiori Yad Vashem a Gerusalemme, rappresentando l’Ufficio scolastico regionale sardo al seminario di formazione sull’insegnamento della Shoah.
L’anno scorso, in qualità di ricercatrice, era già stata selezionata dall’Università Roma 3 e dall’Istituto Ben Zvil di Tel Aviv, potendo partecipare come relatrice ad un convegno dal titolo “La relazione tra i sardi e gli ebrei a Rodi durante il fascismo” presso la sede dell’Università Roma 3. E’ un argomento su cui Felicina Pontis ha già discusso due tesi, l’ultima all’università La Sapienza dove sta proseguendo con gli studi e le ricerche in collaborazione con le comunità ebraiche di Rodi e Bruxelles, lo Yad Vashem di Gerusalemme e alcuni istituti storici.

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