Islam e Islamismo

Sumaya attacca Israele e la Brigata Ebraica. Il Pd milanese dice basta

Non si placano le polemiche attorno alla figura di Sumaya Abdel Qader, la 37enne candidata indipendente con il Pd al consiglio comunale di Milano.  Se da un lato, appena una settimana fa, tutti nel partito guidato da Renzi avevano espresso a Sumaya vicinanza e solidarietà per le minacce ricevute e per le accuse  di apostasia, dall’altra alcune dichiarazioni della candidata musulmana, relative alla legittimità dello Stato di Israele e alla Brigata Ebraica, hanno creato non pochi malumori. In una intervista rilasciata ad affaritaliani.it, la sociologa di origine palestinese aveva in parte aggiustato il tiro, ma poi da qualche ora è arrivata una sorta di ritrattazione attraverso un post su Facebook dove si lancia in frasi tipo “Signori, Israele c’è. Esiste e non si può pensare altrimenti. Possiamo essere in disaccordo su come è nata ma la storia oggettiva di milioni di profughi, terre confiscate (io sono nata in Italia perché nipote di profughi) e le migliaia di morti resta” o ancora “La brigata ebraica in sé non mi crea nessun problema anzi ha avuto l’onore di combattere il nazi/fascismo e per questo sfilerei con la brigata ebraica senza problemi se non confondesse il suo essere profondamente italiana con Israele che non rappresenta me e tanti italiani“.

Non contenta, la signora è tornata pure sulla questione del post del marito di due anni fa: “Oggi anche un paio di “giornali” si sono impegnati a rilanciare un post di mio marito screenshottato due anni fa, tenuto nel cassetto e riportato ad arte solo ieri in un commento su Fb, trovando la scusa di attaccare lui e quindi me. Post scritto mentre Israele bombardava Gaza nel luglio del 2014 e faceva circa 3000 morti di cui 400 bambini. Il post incriminato critica fortemente Israele proponendo la soluzione del riavvio di pace con un originale Ctrl-Alt-Canc che ovviamente strumentalizzato è stato letto come “cancelliamo Israele””.

Peggio di così non poteva andare. Per questo sono scesi in campo i big del Pd milanese (e nazionale) con l’obiettivo di mettere la parola fine ad ogni polemica. L’on. Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del partito e componente della segreteria nazionale, ha asserito infatti, in un post su Facebook, che “avere dubbi sul diritto all’esistenza dello Stato di Israele non è concepibile. Sono orgoglioso di militare in un partito che ha esattamente la stessa linea, come ha chiarito ogni oltre possibile incertezza Matteo Renzi nel suo discorso alla Knesseth”. Fiano ha aggiunto che “non è la stessa cosa dire che ormai Israele è ineluttabile. Non è la stessa cosa dire che ci possono essere dubbi sulla storia della sua nascita” e ha precisato che “non è accettabile che qualcuno che si candidi col Pd trovi difficoltà a sfilare dietro il vessillo della Brigata Ebraica”, chiosando: “Su Israele non ci possono essere ambiguità nel Pd”.

Un altro esponente di rilievo dei democratici milanesi, Daniele Nahum, responsabile cultura del partito, non le ha mandate certo a dire: “Nell’ultima nota pubblicata su Facebook da Sumaya dice di non aver sfilato con la Brigata Ebraica il 25 aprile. Mentre qualche ora prima ha dichiarato ad Affari Italiani (quotidiano serio e affidabile) di aver partecipato al nostro corteo. Delle due, l’una. O Sumaya, candidata Pd al consiglio comunale di Milano, è stata spinta da qualcuno – gente che non vorrei avesse nulla a che fare col centrosinistra milanese – a cambiare versione oppure ha confuso la manifestazione del 25 aprile con il carnevale ambrosiano. Ctrl+Alt+Canc“.

5 Commenti

5 Comments

Devi accedere per inserire un commento. Login

Rispondi

Torna Su