Alla conferenza annuale del Jerusalem Post, un Mike Pompeo vistosamente dimagrito e in grande forma, nel suo breve discorso prima delle domande di rito, ha detto alcune cose fondamentali sulle quali occorre soffermarsi brevemente.
L’ex Segretario di Stato americano sotto la presidenza Trump ha specificato che, dal punto di vista legale, ovvero quello del diritto internazionale, l’esistenza di Israele poggi su fondamenta solidissime. Ha sottolineato come l’Articolo 80 dello Statuto ONU il quale recepisce quanto disposto dal patto della allora Società delle Nazioni, sia l’architrave su cui poggia tutto, e che nessuna risoluzione ONU successiva ad esso possa sostituirlo o superarlo.
L’articolo in questione, occorre rammentarlo, recepisce nella sua interezza tutti i diritti garantiti agli ebrei in base al Mandato britannico per la Palestina del 1922, anche dopo il venire meno dello stesso Mandato, come avvenne, di fatto, il 14-15 maggio del 1948.
Questi diritti prevedevano che in base all’Articolo 6 del Mandato, gli ebrei avessero piena titolarità di insediarsi sul territorio della Palestina mandataria, compresi i terreni demaniali e quelli desertici, con la sola eccezione, in base all’Articolo 25 del Mandato medesimo di quei territori ad est del Giordano, i quali, in seguito, furono ceduti agli hashemiti come ricompensa per il contributo dato agli inglesi contro i turchi.
Al di là della delirante delegittimazione di Israele in quanto tale, l’Articolo 80, opportunisticamente negletto, basta da solo a mettere in mora l’accusa pretestuosa di “occupazione” rivolta a Israele in merito ai territori di Giudea e Samaria, (Cisgiordania, West Bank). Come è noto, la propaganda anti-israeliana afferma che la presenza non solo militare israeliana ma gli stessi insediamenti ebraici su quel territorio, siano abusivi perchè si troverebbero su una terra che apparterrebbe di diritto agli arabi-palestinesi. Nulla di più smaccatamente falso.
Nel suo breve discorso Mike Pompeo ha sottolineato come, “Uno dei miei compiti principali nella mia veste di Segretario di Stato è stato di mettere ordine nella confusione che era stata generata. Dovete sapere che la situazione che ho trovato al Dipartimento di Stato era un guazzabuglio politico lasciato imputridire fin dai tempi dell’Amministrazione Carter e basato sull’ignorare opportunamente i fatti e la storia”.
E’ un passaggio chiave che permette andare direttamente all’origine della propagazione della mistificazione seconda la quale in Giudea e Samaria gli ebrei occuperebbero illegalemente il territorio, ovvero permette di risalire per li rami al memorandum Hansell, dal nome del giurista e consulente dell’amministrazione Carter, sulla cui interpretazione del comma VI dell’Articolo 49 della IV Convenzione di Ginevra, si è poi edificata interamente la fiction dell’illegalità della presenza ebraica in Giudea e Samaria, come ha spiegato qui su L’Informale, David Elber. https://www.linformale.eu/la-iv-convenzione-di-ginevra-e-il-suo-uso-strumentale/
Pompeo non entra nel merito tecnico della questione, si limita a specificare come uno dei tasselli principali della criminalizzazione di Israele, la sua presunta violazione del diritto internazionale, sia una leggenda atta a distorcere necessariamente i fatti, quei fatti che, ripristinati in virtù della sua supervisione, hanno portato alla dichiarazione che fece nel novembre del 2019 quando era Segretario di Stato, la quale rifletteva la posizione assunta dall’amministrazione Trump, ovvero che gli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria sono legittimi.
Di seguito, Pompeo ha fatto presente come l’amministrazione Biden sia intenzionata a riconfigurare la presenza ebraica in Giudea e Samaria sotto il profilo dell’illegalità: “Chiediamo loro, di sostanziare in modo esaustivo che Israele sia un occupante, sotto il profilo della legge e della storia. Sostenete questa posizione basandovi sulla ragione, sulla legge e sui fatti”.
Ma l’ex Segretario americano sa benissimo che non possono farlo, non sono in grado di farlo e non lo faranno. Il motivo è semplice, i fatti, la legge e la storia, remano loro contro con una evidenza che soltanto la menzogna e la propaganda indefessa contro Israele possono sperare di occultare, come accade incessantemente e con successo dal 1967 a oggi.