Israele e ONU

Hamas e la complicità dell’UNRWA

Un po’ alla volta la verità sta emergendo: l’UNRWA è complice dei terroristi di Hamas. Già da decenni si erano raccolte prove sulla collusione di questa istituzione internazionale con i movimenti terroristici palestinesi, ma le prove raccolte dal 7 ottobre in merito al suo pieno coinvolgimento con le squadre della morte di Hamas non lasciano più dubbi: l’organizzazione umanitaria è parte integrante del gruppo di massacratori e non solo, come vedremo, perché 12 suoi membri (accertati) hanno preso parte all’eccidio del 7 ottobre.

Sulla base di quanto è emerso molti di loro hanno sostenuto la glorificazione dell’eccidio sui social media, hanno trasformato le loro case e le strutture dell’UNRWA come carceri per gli ostaggi, deposito di armi, piattaforme per lanciare razzi sulle città israeliane e  copertura per numerosi tunnel di Hamas. Tutto questo è potuto emergere senza solo grazie all’operazione militare che Israele sta conducendo a Gaza. 

La storia dell’UNRWA è già stata tratteggiata (https://www.linformale.eu/il-problema-dei-rifugiati-lunrwa/), qui, molto brevemente, ne metteremo in luce solo gli aspetti più eclatanti e paradossali.   

Ben nota, fin dalla sua fondazione, è la funzione  squisitamente politica dell’UNRWA. Non può essere annoverata tra le agenzie umanitarie perché non ha mai ridotto il numero dei rifugiati da quanto è stata costituita (1949), semmai il contrario, avendoli moltiplicati esponenzialmente. Dai 520.000 iniziali sono diventati oltre 5.500.000 attuali, utilizzando lo strumento dei “profughi” e del “diritto al ritorno”, concetti il cui utilizzo ideologico-politico ha l’esclusiva finalità di cambiare la demografia di Israele a vantaggio degli arabi e quindi facendogli perdere la sua specificità di Stato ebraico.

E’ opportuno ribadire che Israele non è responsabile della situazione dei rifugiati palestinesi, essendo la causa esclusiva del loro status le guerre scatenate dai paesi arabi nel 1948 e nel 1967. Ciò nonostante, dovrebbe essere Israele, secondo i paesi arabi, la UE e la quasi totalità dell’ONU che dovrebbe assorbirli.

Dal 1949 ad oggi l’ONU, tramite la sola UNRWA, ha speso oltre 25 miliardi di dollari per i rifugiati palestinesi, cioè il doppio dei soldi del piano Marshall con cui è stata ricostruita l’Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Cosa altrettanto sorprendente è il numero di impiegati dell’agenzia. L’UNRWA impiega più di 30.000 persone (la quasi totalità palestinesi tra i quali, come è emerso, anche fiancheggiatori del terrorismo) per prendersi cura dei 5.5 milioni di rifugiati e discendenti, cioè la ragguardevole cifra di un dipendente ogni 176 rifugiati. Mentre l’UNHCR (l’Alto Commissariato per i rifugiati) ha a disposizione circa 11.000 persone per gestire l’emergenza di oltre 68 milioni di persone, cioè una ogni circa 6.100 rifugiati. Questo significa che l’UNRWA oltre che un moltiplicatore di rifugiati è anche un moltiplicatore di “impiegati”.

Già nel 2014 si era palesato a Gaza, in occasione dell’operazione militare israeliana “Margine protettivo”, come le sedi dell’UNRWA e soprattutto le sue scuole venissero utilizzare regolarmente dai terroristi di Hamas come depositi per razzi, armi e munizioni. Va sottolineato che varie indagini hanno dimostrato che molti dipendenti stessi dell’UNRWA erano, e sono, membri di Hamas. Tuttavia nessun provvedimento, da parte di un qualsiasi organismo internazionale, è mai stato preso per porre fine a questa situazione che si protrae da decenni.    

Tra i principali compiti dell’UNRWA c’è la gestione delle scuole e la pubblicazione dei testi scolastici palestinesi. E’ doveroso sottolineare che i testi scolastici utilizzati sono diventati, da numerosi anni, un strumento di propaganda anti israeliana oltre che di vero e proprio odio antiebraico, realizzati, pubblicati e diffusi con i soldi dell’ONU, della UE e degli USA.

La cosa è diventata talmente grave che perfino l’ONU stessa, dopo ripetute segnalazioni, si è dichiarata “preoccupata” in un rapporto, del 29 agosto 2019, redatto dalla Commissione contro le discriminazioni razziali. Nonostante la “preoccupazione” mostrata nulla è stato fatto per porre fine a questo stato di cose i cui effetti si sono visti il 7 ottobre. Oltre ai jihadisti di Hamas diverse centinaia di civili palestinesi hanno preso parte attiva all’eccidio, allo stupro e al rapimento di civili israeliani.

Gli USA dell’Amministrazione Trump si sono dimostrati gli unici a prendere passi concreti contro l’operato dell’UNRWA. Nel corso degli ultimi due anni di amministrazione hanno progressivamente diminuito, fino a congelare, il loro cospicuo contributo annuo che si aggira oltre i 350 milioni di dollari (pari a circa il 25% del budget totale). Provvedimento immediatamente ribaltato con l’insediamento dell’amministrazione Biden che ha ripristinato i copiosi finanziamenti.  

Diventa sempre più necessario, soprattutto alla luce dei fatti recentemente emersi, che il governo di Israele impedisca che l’UNRWA possa continuare ad operare nei territori di Gaza, Giudea e Samaria.

 

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