Islam e radicalismo islamico

Il collettore di Hamas in Italia sanzionato nuovamente da Washington

Il leader dell’Associazione Palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun, è stato nuovamente sanzionato dal Dipartimento del Tesoro statunitense (DOT), stavolta per l’attività di un’altra associazione a lui collegata, ovvero la “Cupola d’Oro”. Il testo del provvedimento, datato 10 giugno 2025, è consultabile presso il sito del DOT dove si legge:

L’Associazione Benefica La Cupola d’Oro, con sede in Italia, è stata fondata da Mohammad Hannoun (Hannoun), un individuo sanzionato dagli Stati Uniti, che ha promosso pubblicamente l’organizzazione benefica e l’ha utilizzata per continuare a eludere le sanzioni e raccogliere fondi per l’ala militare di Hamas attraverso donatori, molti dei quali ignari dei suoi legami con Hamas. Il 7 ottobre 2024, il Tesoro ha designato Hannoun per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico, o beni o servizi a sostegno di Hamas. La Cupola d’Oro, come l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese, anch’essa designata dall’OFAC il 7 ottobre 2024, è un’organizzazione benefica fittizia creata per sostenere Hamas.”

Attenzione, perchè questo è il secondo provvedimento in otto mesi da parte di Washington nei confronti di Hannoun visto che,  il 7 ottobre 2024, era già stato sanzionato dal DOT in quanto indicato come collettore di Hamas in Italia:

Mohammad Hannoun (Hannoun) è un membro di Hamas con sede in Italia che ha fondato la Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), un ente di beneficenza fittizio situato in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare l’ala militare di Hamas. Come dirigente dell’ABSPP, Hannoun ha inviato denaro a organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018. Ha sollecitato finanziamenti per Hamas con alti funzionari di Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari ad Hamas in un periodo di 10 anni”.

E ancora:  “Hannoun e ABSPP sono stati designati per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico, oppure beni o servizi a sostegno di Hamas”.

Lo scorso ottobre Hannoun aveva spiegato all’ANSA che dopo il sanzionamento da parte del DOT, erano stati chiusi i suoi conti bancari e postali personali e quelli legati alle associazioni di cui è presidente, ma che l’Api era riuscita comunque a raccogliere 2 milioni di euro per aiuti umanitari alla popolazione palestinese.

In aggiunta, sempre ad ottobre 2024, la European Leadership Network (Elnet) aveva pubblicato un dossier su Hamas in Europa dedicando la parte italiana proprio a Hannoun e soci, nonchè esponendo i collegamenti tra Hannoun ed altri soggetti attivi negli altri Paesi europei e indicati come legati a Hamas; tra questi, anche alcuni che rientrano nelle recenti sanzioni di Washington.

In seguito al sanzionamento dello scorso ottobre, la Procura di Genova aveva fatto sapere che una nuova indagine nei confronti di Hannoun poteva essere aperta nel momento in cui da Washington fosse arrivata documentazione utile per nuovi approfondimenti investigativi.  Secondo quanto riportato da Il Giornale d’Italia lo scorso ottobre, nel 2024 i pm avevano chiesto l’arresto di Hannoun ma il giudice aveva respinto la richiesta perché si trattava di un finanziamento ‘postumo’. L’inchiesta così, anche a causa delle mancate risposte alle richieste di rogatorie internazionali per avere un quadro completo delle associazioni impegnate a Gaza, era stata archiviata.

Certo, può suonare un po’ insolito che per potere procedere con un’indagine su un soggetto attivo in territorio italiano serva documentazione dagli Stati Uniti, ma ben venga un coinvolgimento di Washington. Altra cosa interessante riguarda il fatto che il conto della Cupola d’Oro presso Poste Italiane risulti ancora operativo nonostante il doppio sanzionamento.

In passato Hannoun aveva già riscontrato più volte problemi con i suoi conti bancari chiusi da diversi istituti di credito, come già illustrato da L’Informale. Le autorità israeliane avevano più volte chiesto invano a quelle italiane di intervenire sulle attività finanziarie di Hannoun e ora va ad aggiungersi anche il Dipartimento del Tesoro americano.

In seguito alla chiusura dei conti bancari, Hannoun aveva chiesto ai suoi sostenitori di consegnare direttamente denaro contante presso le rispettive sedi della sua associazione (a Roma, Milano e Genova) tant’è che una troupe dell’Inkiesta si era recata presso la sede romana a Centocelle per testare il nuovo “metodo Hannoun” e aveva lasciato un’offerta senza ricevuta e alcun controllo.

Tramite donazioni in contanti è però difficile raccogliere grosse somme e dunque nel febbraio del 2024 Hannoun lanciava una nuova iniziativa, un convoglio per Gaza, sostenuto da Alfredo Maiolese (presidente della European Muslim League) e da Modestino Preziosi (testimonial e garante dell’iniziativa con tanto di IBAN), un ex maratoneta e guardia privata con un passato anche da consulente presso la South West State University in Somalia, una struttura di studi giuridici e sulla sicurezza aperta attorno al 2016 da una delegazione italiana a Baidoa, città di 135 mila abitanti situata all’interno del Paese, a un centinaio di chilometri dal confine con l’Etiopia.

Appena tre giorni dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023, durante una manifestazione pro-palestinese nei pressi di Piazza Duomo a Milano, Hannoun aveva dichiarato ai microfoni di Rai 3 che l’attacco di Hamas era “legittima difesa” e a gennaio 2024 aveva anche glorificato su Facebook Yahya Ayyash e Saleh al-Arouri, due terroristi di Hamas eliminati da Israele. Ayyash è stato l’ideatore degli attentati ai mezzi di trasporto pubblico israeliano negli anni ’90, mentre al-Arouri era il liaison di Hamas con Teheran. Sul web circolano inoltre da tempo foto di Hannpoun assieme ai leader di Hamas Ismail Haniyeh (eliminato da Israele) e Khaled Meshaal. Hannoun aveva inoltre invocato dal palco di una manifestazione vicino alla Stazione Centrale di Milano l’assalto alle ambasciate israeliane per trasformarle in “centri di resistenza”.

Il 9 novembre 2024, sempre durante una manifestazione a Milano, Hannoun, aveva applaudito e promosso le violenze nei confronti dei tifosi israeliani ad Amsterdam, dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv: “Per cominciare mandiamo un applauso ai giovani di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione”.  Queste le sue parole.

Pochi giorni dopo erano arrivati dei provvedimenti nei suoi confronti da parte della Polizia di Stato, ovvero una denuncia per istigazione a delinquere e un foglio di via da Milano, ma di soli 6 mesi, il minimo possibile, tant’è che la scorsa settimana Hannoun era di nuovo a Milano microfono alla mano.

Ora gli occhi sono puntati sulle autorità italiane.

 

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