Elementi di propaganda

La persistenza di Lorenzo Cremonesi

Del romanzo criminale su Israele che Lorenzo Cremonesi pubblica a puntate su Il Corriere della Sera, abbiamo dato conto in questi venti mesi di guerra con diversi articoli. https://www.linformale.eu/il-romanzo-nero-su-israele-del-corrispondente-del-corsera/.

https://www.linformale.eu/alterare-i-fatti/

https://www.linformale.eu/i-menestrelli-dellinesistente-genocidio/

I protagonisti invariabili del racconto sono: i coloni messianici, lo spregiudicato Netanyahu e ovviamente l’esercito stragista, o meglio genocida israeliano. Ci sono, ovviamente, dalla parte dei buoni, i pacifici palestinesi della Cisgiordania dediti al raccolto delle olive e alla pastorizia, che vengono regolarmente assaliti e feriti (quando gli va bene) da orde di coloni armati, e poi la popolazione di Gaza, la quale ha la sola colpa di trovarsi dove si trova e che l’IDF si premura di massacrare diligentemente.

Ora, sia chiaro, Cremonesi ha tutto il diritto di scrivere il suo romanzo e di farselo pubblicare, magari da Laterza che ha dato alle stampe il libro di Anna Foa, Il suicidio di Israele, in cui la storica descrive lo Stato ebraico come una distopia liberticida, ma spacciarlo da circa due anni per cronaca veritiera degli avvenimenti sul principale quotidiano italiano, ci pare un po’ eccessivo.

Progressivamente, e per rendere la trama più avvincente, il corrispondente di guerra de Il Corriere ha calcato un pò la mano, così, oggi, nel suo ultimo articolo sul quotidiano di via Solferino, apprendiamo che a Gaza si aggirerebbero veri e propri squadroni della morte israeliani, un po’ come in passato in Algeria e in Cile. Cremonesi non è testimone oculare del loro agire, beninteso, poiché non può entrare nella Striscia alla pari degli altri suoi colleghi occidentali, ma lo ha appreso dalla “stessa stampa israeliana”, ovvero da Haaretz, il quotidiano più filopalestinese edi sinistra del Paese.

Per Cremonesi, sarebbero addirittura “Centinaia i casi di palestinesi assassinati senza che i responsabili, coloni o soldati regolari, siano mai stati processati e condannati”. Purtroppo non è in grado di fornirci la fonte da cui trae questi numeri. Non contento di potere contare solo sulla “stampa israeliana” per corroborare la sua tesi cita anche Mattarella che “Ieri ha puntato il dito contro le stragi di civili sia in Ucraina che a Gaza, in violazione del diritto internazionale e della Convenzione di Ginevra”. Citare in modo del tutto decontestualizzato la Convenzione di Ginevra, fa sempre effetto, come citare il diritto internazionale, che Israele violerebbe di prassi, senza mai però specificare in quale senso.

Forse i responsabili della strage sono proprio gli squadroni della morte legati ai coloni messianici,”che agiscono in modo autonomo e criminale nei confronti dei palestinesi delle regioni occupate sia di Gaza che della Cisgiordania, anche contravvenendo agli ordini superiori. E i loro crimini restano quasi sempre impuniti”.

“Quasi sempre”. Meno male che ogni tanto la giustizia funziona anche in Israele (vero professoressa Foa?). Intanto a Gaza, come in Ruanda, proseguono “Le uccisioni di massa quotidiane. Ieri circa 100 i morti. Almeno 32 civili, Al Jazeera parla di 38, hanno perso la vita all’alba mentre attendevano in coda di fronte al centro di distribuzione del cibo di Khan Younis”.

Sorge qui un dubbio.  Se sono effettivamente state uccise 100 persone, di cui 38 erano civili (secondo la tv del Qatar, grande finanziatore di Hamas, altra fonte preziosa di informazione per il corrispondente de Il Corriere oltre a Haartez) gli altri 62 chi erano?, forse jihadisti?, e come mai erano in mezzo alla folla?

Questo, Cremonesi non ce lo dice, ma in compenso ci fa sapere che secondo il Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, il quale si è fatto fotografare con una kefiah rossa indossata a mo di scialle, il colpo accidentale di carro armato che ha colpito la Chiesa della Sacra Famglia a Gaza, è stato intenzionale. Lo sospettavamo.

 

 

 

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