Il 20 agosto si sono svolti a Pontasserchio, comune di San Giuliano Terme, nel pisano, i funerali di Marah Abu Zhuri, la ventenne palestinese arrivata da Gaza due giorni prima per ricevere cure mediche.
Come riportato da Ansa, la cerimonia funebre è stata voluta dal sindaco di San Giuliano, Matteo Cecchelli (Partito democratico), che ha offerto un posto in uno dei cimiteri del paese per far riposare per sempre le spoglie della ragazza.
La narrativa di molti di coloro che hanno preso parola è ovviamente stata quella del “genocidio” e della “carestia” causati da Israele nei confronti della popolazione di Gaza. Secondo tale narrazione, la ragazzina non sarebbe morta di malattia, ma per colpa del governo di Gerusalemme, come affermato proprio da Cecchelli:
“La morte di Marah non è un’eccezione, come si è provato a far credere attaccando i nostri bravi medici. La sua morte è la conseguenza del genocidio del popolo palestinese portato avanti dal governo israeliano. A Gaza si muore ogni giorno nel silenzio assordante dei governi mondiali. Noi abbiamo deciso di fare rumore di fronte a una catastrofe umanitaria e politica di questa portata“.
Immancabile l’intervento dell’ex presidente UCOII e imam di Firenze, il palestinese Izzedin Elzir: “Non siamo antisemiti. Siamo contro l’occupazione illegale di Gaza da parte del governo di Israele e chiediamo che non siano più fornite armi a Tel Aviv. Si faccia valere il diritto internazionale e si fermi Israele, perché non può fare quello che vuole e dove vuole“.
A fare da grancassa a tali dichiarazioni, l’emittente televisiva qatariota al-Jazeera, braccio mediatico di Hamas, fatta accorrere sul posto per l’occasione. Non a caso i leader dell’organizzazione terrorista palestinese sono da anni residenti proprio a Doha da dove tirano le fila.
Da parte del sindaco e dei rappresentanti palestinesi però nessuna parola sugli ostaggi trattenuti da Hamas o sull’eccidio del 7 ottobre.
Tra i presenti e in prima fila c’era invece chi a suo tempo ha definito il massacro perpetrato da Hamas come “legittima difesa” e ha più volte elogiato terroristi come Yahya Ayyash, Saleh el-Arouri, ovvero il leader dell’Associazione Palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun. Il soggetto in questione, già fotografato a suo tempo con i leader di Hamas Ismail Haniyeh e Khaled Meshaal, è stato sanzionato per ben due volte in otto mesi dal Dipartimento del Tesoro statunitense (ottobre 2024 e giugno 2025, assieme alle associazioni “ABSPP” e “Cupola d’Oro”) con l’accusa di essere “uomo di Hamas in Italia “e “collettore di denaro per l’organizzazione”. Secondo informazioni recenti, il conto di una delle associazioni legate a Hannoun presso Poste Italiane e sanzionate dagli USA risulta ancora aperto. Come mai?
La scorsa settimana, durante una manifestazione a Milano, Hannoun ha tra l’altro accusato il Dipartimento del Tesoro statunitense di “menzogne” nei propri confronti. Evidentemente in Italia si sente protetto e continua ad agire indisturbato.
Il 9 novembre 2024, durante una manifestazione sempre a Milano, Hannoun, aveva applaudito e promosso le violenze nei confronti dei tifosi israeliani ad Amsterdam, dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv: “Per cominciare mandiamo un applauso ai giovani di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione”. Queste le sue parole. Pochi giorni dopo erano arrivati dei provvedimenti nei suoi confronti da parte della Polizia di Stato, ovvero una denuncia per istigazione a delinquere e un foglio di via da Milano, ma di soli 6 mesi, il minimo possibile.
Va inoltre evidenziato che in prima fila al funerale, a pochi metri da Mohammad Hannoun e dal suo compagno di battaglia, Suleiman Hijazi (già noto alle cronache per dei post pro Hamas), erano presenti alti ufficiali delle Forze dell’Ordine; aspetto che non è certo passato inosservato.
Qualcuno potrebbe giustamente ricordare che la ragazzina deceduta era in Italia su attività umanitaria del governo italiano ed è per quello che erano presenti le Forze dell’Ordine. Ammesso e concesso che questo sia il motivo, è normale che questi ultimi si trovino a dover presenziare e condividere la prima fila con un personaggio sanzionato per ben due volte dal governo degli Stati Uniti, plurisegnalato dalle autorità israeliane e indicato anche in un recente report su Hamas in Europa pubblicato dalla European Leadership Network?
In questo modo si rischia, anche solo involontariamente, di legittimare sul piano rappresentativo il soggetto in questione, e questo è un problema. Le autorità competenti non hanno forse effettuato le dovute verifiche precedenti all’evento? Chi ha organizzato il tutto?
Vedere alti gradi delle FFOO italiane a pochi metri da un personaggio sanzionato dagli Stati Uniti, in prima fila, è quanto meno imbarazzante e non fa certo bene ai rapporti tra Roma e Washington. Altro grave aspetto riguarda l’utilizzo del funerale di una ragazzina per fare da gran cassa alla narrativa di al-Jazeera, di Hamas e con tanto di sindaco con fascia tricolore.
