Islam e radicalismo islamico

Da Washington nuove sanzioni per il collettore di Hamas in Italia

ll “leader” dell’Associazione Palestinesi d’Italia, nonché presidente dell’Associazione Benefica Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), Mohammad Hannoun”, è di nuovo nel mirino di Washington e sempre per lo stesso motivo, la raccolta fondi per Hamas. 

Dopo l’Associazione Benefica Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), inserita nella blacklist lo scorso ottobre, il Dipartimento del Tesoro statunitense ha sanzionato anche l’associazione “Cupola d’Oro”, entrambe fondate e dirette da Hannoun. Washington ha inoltre sanzionato altre cinque associazioni operanti in Turchia, Algeria, Olanda, Gaza e Cisgiordania. 

Nel comunicato del DOT, pubblicato sul proprio sito web, si legge: 

L’Associazione Benefica La Cupola d’Oro, con sede in Italia, è stata fondata da Mohammad Hannoun (Hannoun), un individuo sanzionato dagli Stati Uniti, che ha promosso pubblicamente l’organizzazione benefica e l’ha utilizzata per continuare a eludere le sanzioni e raccogliere fondi per l’ala militare di Hamas attraverso donatori, molti dei quali ignari dei suoi legami con Hamas. Il 7 ottobre 2024, il Tesoro ha designato Hannoun per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico, o beni o servizi a sostegno di Hamas. La Cupola d’Oro, come l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese, anch’essa designata dall’OFAC il 7 ottobre 2024, è un’organizzazione benefica fittizia creata per sostenere Hamas”.

Accuse molto pesanti che vanno ad aggiungersi a quelle mosse a ottobre 2024: 

MohammadHannoun(Hannoun) è un membro di Hamas con sede in Italia che ha fondato la Charity Association ofSolidaritywith thePalestinianPeople, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), un ente di beneficenza fittizio situato in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare lala militare di Hamas. Come dirigente dellABSPP,Hannounha inviato denaro a organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018. Ha sollecitato finanziamenti per Hamas con alti funzionari di Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari ad Hamas in un periodo di 10 anni”.   

E ancora:    

Hannoune ABSPP sono stati designati per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico, oppure beni o servizi a sostegno di Hamas”. 

Sempre ad ottobre 2024, la European Leadership Network (Elnet) aveva pubblicato un dossier su Hamas in Europa dedicando la parte italiana proprio a Hannoun e soci (tra cui Suleiman Hijazi, Raed Dawoud e Raed al Salahat). 

In seguito alle sanzioni dell’ottobre scorso, il procuratore Nicola Piacente aveva reso noto che la Procura di Genova avrebbe potuto aprire una nuova indagine se dagli Stati Uniti fossero arrivate documentazioni utili per nuovi approfondimenti investigativi. 

La “Cupola d’Oro” ha continuato ad operare con lo stesso IBAN della già sanzionata ABSPP, come visibile anche sul sito dell’associazione e con conto aperto presso Poste Italiane. Persino gli indirizzi delle proprie sedi a Genova, Roma e Milano risultano gli stessi. 

Lo scorso ottobre Hannoun aveva spiegato all’ANSA che, dopo la decisione del Dipartimento del Tesoro americano, erano stati chiusi i suoi conti bancari e postali personali e quelli legati alle associazioni di cui è presidente, ma che l’Associazione Palestinesi in Italia (API) era riuscita comunque a raccogliere 2 milioni di euro per aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Hannoun aveva inoltre spiegato che si poteva contribuire direttamente con bonifici versati a “La Cupola d’Oro”. 

Lo scorso 4 giugno, in un comunicato nel quale criticava la manifestazione pro-Palestina del 7 giugno svoltasi a Roma, Hannoun definiva i massacri di bambini e gli stupri perpetrati da Hamas come “diffusione e riproposizione di narrazioni non verificate o smentite da più fonti indipendenti” e aggiungeva che “ogni presa di posizione pubblica debba avere al centro la liberazione integrale della Palestina, dal fiume al mare”.

Nulla di sorprendente se si pensa che, appena tre giorni dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023, durante una manifestazione pro-palestinese nei pressi di Piazza Duomo a Milano, Hannoun aveva dichiarato ai microfoni di Rai 3 che l’attacco di Hamas era “legittima difesa”. 

Il 13 ottobre 2023, Hannoun aveva utilizzato il pulpito del Centro Islamico di Genova per attaccare i paesi che sostengono Israele: Abbiamo visto l’atteggiamento dei nostri governi italiano, europeo, americano e di alcuni paesi arabi che si sono schierati a favore di Israele, che hanno cominciato a piangere per le vittime, che hanno raccontato anche la menzogna per incoraggiare, a paragonare Hamas alla pari con l’Isis” … Tutto questo, per attaccare la “resistenza palestinese”. Il video è poi scomparso dalla pagina Facebook del Centro Islamico di Genova e dall’account di Hannoun pochi giorni dopo.  

Nel gennaio 2024 il soggetto in questione aveva anche glorificato su Facebook Yahya Ayyash e Saleh al-Arouri, due terroristi di Hamas eliminati da Israele. Ayyash è stato l’ideatore degli attentati ai mezzi di trasporto pubblico israeliano negli anni ’90, mentre al-Arouri era il liaison di Hamas con Teheran. 

Non bisogna inoltre dimenticare che da anni girano foto di Hannoun ritratto assieme al defunto leader di Hamas, Ismail Hanyeh, ucciso ad agosto a Teheran e Khaled Meshaal, a capo dell’ufficio per la diaspora dell’organizzazione terrorista palestinese. 

Durante la manifestazione pro-palestinese tenutasi sabato 9 novembre 2024 a Milano, Hannoun aveva applaudito e lodato le violenze nei confronti dei tifosi israeliani ad Amsterdam, dopo la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv:  

Per cominciare mandiamo un applauso ai giovani di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione”.  Affermazioni che gli sono costate il daspo da Milano. 

Nel marzo del 2024, durante una manifestazione in stazione Centrale a Milano, aveva affermato: Concludo, con un applauso al popolo giordano, ai ribelli in Giordania che hanno obbligato il sistema di chiudere l’ambasciata israeliana. Invitiamo tutti i popoli arabi di fare lo stesso per cacciare via tutte le ambasciate israeliane, di chiudere e di trasformarle in centri per la resistenza. Un applauso alla resistenza dello Yemen, un applauso alla resistenza del Libano, dell’Iraq…”. 

Nell’agosto 2024, dopo la morte di Ismail Haniyeh, Hannoun aveva dichiarato ad Ala News che Hamas e gli altri gruppi palestinesi dovevano rispondere al suo assassinio “per dare una lezione a Israele” e “vendicare i loro leader”, perché Haniyeh “non era il leader di Hamas, ma un leader palestinese”. 

La situazione per Hannoun appare sempre più problematica e ora si attende di vedere cosa faranno le autorità italiane.  

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