Chi Siamo

L’Informale nasce nel novembre 2015 in virtù di un’idea e di una riflessione di Riccardo Ghezzi.

L’idea è quella di creare un sito di informazione che offra ai lettori un prodotto editoriale diverso e in grado di distinguersi nel mare magnum di internet. Un obiettivo che si pongono tutti i siti di informazione, che spesso si dichiarano originali o superiori alla concorrenza per qualità, affidabilità, autorevolezza, velocità. “Le notizie che gli altri non danno”, “I segreti che nessuno vi dice”, “Le verità scomode che gli altri tacciono”. Peccato che siano tutti così, salvo poi offrire “notizie che non si trovano altrove” ma che in realtà, se non sono bufale, generalmente si leggono ovunque.

Cosa fare per essere diversi e offrire ai lettori un prodotto davvero nuovo? Semplice, non toccare gli argomenti che trattano tutti i blog e le testate in lingua italiana: la politica nazionale, le beghe tra partiti, le lotte tra correnti, le teorie dei complotti, la propaganda cattura-click su immigrati, gender, riforme reali o immaginarie.

L’Informale non ne parla, preferendo rivolgere l’attenzione su una realtà lontana ma centrale: Israele e il Medio Oriente.

E qui arriva la riflessione: l’atteggiamento degli organi di stampa e dei media in generale, salvo rare eccezioni, non è mai benevolo nei confronti di Israele. Inspiegabile, se si pensa che è convinzione più o meno comune che i giornalisti occidentali siano schierati apertamente con Israele, che le “lobby sioniste” dominino e condizionino l’informazione e che l’occidente sostenga apertamente le ragioni israeliane. I fatti smentiscono rumorosamente questo assunto, a cominciare dalle continue e insistenti condanne dell’Onu, dall’atteggiamento delle varie ONG, dalle condanne pressochè unanimi tutte le volte che, a causa di aggressioni, Israele risponde difendendosi. Considerando l’inclinazione filoaraba della Comunità europea e l’atteggiamento altalenante del principale alleato di Israele, gli Stati Uniti, si può dire che Israele, pur definito “l’unica democrazia del Medio Oriente”, sia non solo circondato proverbialmente da nemici ma abbia amici a cui non può firmare incondizionatamente cambali in bianco. Logiche conseguenze l’informazione distorta, la propaganda anti-sionista (spesso antisemita), la disinformazione raramente smascherata.

L’Informale nasce con questi obiettivi: offrire ai lettori un prodotto nuovo e originale e fare conoscere Israele e il suo punto di vista, pur evitando tentazione di tifo da stadio o informazione manipolata, non verificata o propagandistica. E con Israele fare conoscere il popolo ebraico.

Lo facciamo con una squadra di grande competenza, composta da autori scelti e appositamente selezionati perché profondi conoscitori della cultura ebraica alla quale appartengono o perchè ne sono attenti studiosi.

Dichiararsi a favore di Israele è dichiararsi a favore dei fatti e della verità dei fatti, nella convinzione contra Nietzsche, che la fattualità e la verità hanno sempre la meglio sull’interpretazione, sulle narrative, perchè ci sono narrative palesemente false e narrative palesemente vere. Per l’accertamento di ciò che è vero da ciò che è falso in questo specifico ambito storico-politico, lo strumento idispensabile è la conoscenza della realtà, l’unico antidoto indispensabile alla menzogna e all’ideologia.

 

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