Il “leader” dell’Associazione Palestinesi d’Italia, nonché presidente dell’Associazione Benefica Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), Mohammad Hannoun”, torna a farsi sentire e stavolta se la prende con quella parte della sinistra che ha indetto la manifestazione del 7 giugno a Roma in Piazza San Giovanni.
Quella di Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per intenderci, che invocano il riconoscimento dello “Stato di Palestina” e il cessate il fuoco a Gaza per “fermare i crimini di Netanyahu”. Peccato che la manifestazione non includa una condanna esplicita di Hamas, né un richiamo alla liberazione degli ostaggi o al disarmo del gruppo terroristico (nella blacklist dell’UE).
Una posizione evidentemente troppo “moderata” per Hannoun che, in diverse occasioni, ha glorificato su Facebook terroristi del calibro di Yahya Ayyash e Saleh al-Arouri, applaudito le aggressioni ai tifosi israeliani ad Amsterdam, invocato l’assalto alle sedi diplomatiche israeliane ed altro ancora.
E’ bene comunque riportare per interno il lancio Ansa con le parole del soggetto in questione:
“Riteniamo che una manifestazione che non rispecchia la narrativa e le richieste storiche del popolo palestinese, rischi di diventare un gesto vuoto, se non addirittura dannoso”: lo scrive in una nota diffusa dal presidente Mohammad Hannoun l’Associazione dei Palestinesi in Italia “in merito alla manifestazione recentemente indetta da alcune realtà politiche italiane”. “Pur riconoscendo l’importanza della mobilitazione pubblica a sostegno della causa palestinese, non possiamo – si legge nella nota – né appoggiare né condividere l’iniziativa in questione”. E questo per vari motivi, a partire dalla “condanna selettiva e continua del 7 ottobre, senza contesto né comprensione della realtà dell’occupazione israeliana e della resistenza palestinese”, passando per la “diffusione e riproposizione di narrazioni non verificate o smentite da più fonti indipendenti, come il presunto massacro di bambini o gli stupri attribuiti ad Hamas”, per arrivare alla “Reticenza nell’utilizzo della parola “genocidio”” e alla “Richiesta tardiva di cessazione delle ostilità”. “Noi crediamo che ogni presa di posizione pubblica debba avere al centro la liberazione integrale della Palestina, dal fiume al mare, nel rispetto – conclude l’Api – della voce e della volontà dei palestinesi stessi”. (ANSA).
In poche parole, Hannoun non condanna il 7 ottobre e, del resto, appena tre giorni dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023, durante una manifestazione nei pressi di Piazza Duomo a Milano, Hannoun aveva dichiarato ai microfoni di Rai 3 che l’attacco di Hamas era “legittima difesa”.
Non solo, perché il soggetto in questione invoca la liberazione della Palestina “dal fiume al mare”, che implica la cancellazione di Israele e arriva anche a negare i massacri di bambini e gli stupri di Hamas. Come se la morte dei piccoli Bibas e i resoconti degli stupri subiti dalle donne rilasciate fossero “presunti”.
Non bisogna inoltre dimenticare che da anni girano foto di Hannoun ritratto assieme al defunto leader di Hamas, Ismail Hanyeh, ucciso ad agosto a Teheran e Khaled Meshaal, a capo dell’ufficio per la diaspora dell’organizzazione terrorista palestinese.
A inizio ottobre 2024, Hannoun è stato sanzionato dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e indicato come membro e finanziatore di Hamas. Nel comunicato del Dipartimento del Tesoro si legge:
“Mohammad Hannoun (Hannoun) è un membro di Hamas con sede in Italia che ha fondato la Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), un ente di beneficenza fittizio situato in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare l’ala militare di Hamas. Come dirigente dell’ABSPP, Hannoun ha inviato denaro a organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018. Ha sollecitato finanziamenti per Hamas con alti funzionari di Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari ad Hamas in un periodo di 10 anni”.
E ancora:
“Hannoun e ABSPP sono stati designati per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico, oppure beni o servizi a sostegno di Hamas”.
In aggiunta, sempre ad ottobre 2024, la European Leadership Network (Elnet) ha pubblicato un dossier su Hamas in Europa dedicando la parte italiana proprio a Hannoun e soci (tra cui Suleiman Hijazi, Raed Dawoud e Raed al Salahat), nonchè esponendo i collegamenti tra Hannoun ed altri soggetti attivi negli altri Paesi europei e indicati come legati a Hamas; tra questi, anche alcuni che rientrano nelle recenti sanzioni di Washington.
Del resto Hannoun aveva già riscontrato più volte problemi con i suoi conti bancari, già chiusi da diversi istituti di credito, come già illustrato da L’Informale. Le autorità israeliane avevano più volte chiesto invano a quelle italiane di intervenire sulle attività finanziarie di Hannoun e ora c’è anche il Dipartimento del Tesoro americano.
Eppure, allo stato attuale, il conto di Hannoun presso Poste Italiane risulta ancora aperto nonostante le sanzioni di Washington. Come mai?
Il personaggio in questione, nonostante sia già stato ampiamente esposto su più piani, arriva persino a cercare di dettare le direttive tramite Ansa a quell’area filo-palestinese di cui non condivide le posizioni. Evidentemente qualcosa in Italia non funziona.
