Editoriali

La piazza dell’odio e delle menzogne

Tutto come da aspettativa alla manifestazione organizzata da PD, M5S e Avs per chiedere la fine della guerra a Gaza. Si è trattato, infatti, di una requisitoria contro Israele.

Elly Schlein ha chiesto che l’Italia non rinnovi il memorandum di collaborazione con Israele e ha esortato il governo Meloni a dichiare che si tratta di uno Stato criminale.

Secondo la segretaria del PD il governo si troverebbe dalla “parte sbagliata” della storia. “La parte sbagliata”, quella di uno Stato sovrano aggredito il 7 ottobre del 2023 da una milizia terrorista che ha trucidato 1200 suoi connazionali, rapendone 254, e che si è trovato costretto a rispondere militarmente per salvaguardare la propria sicurezza.

Giuseppe Conte non ha voluto essere da meno, e aumentando il numero dei morti a Gaza a sessantamila (senza mai menzionare che i numeri del tutto inattendibili di Hamas non specificano un solo jihadista morto) e a sedicimila quello dei bambini, (poco tempo fa in Parlamento, preda di un’ebrezza numerica aveva affermato che a Gaza sono morte tre milioni di persone), ha scandito lo slogan genocida, “Palestina libera”.

Non sono mancati a coronamento gli interventi di Gad Lerner che ha accostato oscenamente la Shoah alla Nakba e quello di Rula Jebreal, per la quale il governo israeliano uccide intenzionalmente donne e bambini arabi.

Un copione infarcito di tutte le menzogne criminalizzanti riciclate contro Israele e che un tempo, prima della sua nascita, venivano rivolte nei confronti degli ebrei.

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