Evitare i facili trionfalismi, ma, allo stesso tempo, essere consapevoli che ormai il passo decisivo è stato compiuto https://www.linformale.eu/alea-iacta-est/. Da qui non si tornerà indietro e le cose non potranno più essere come erano prima.
La decisione di Israele di attaccare l’Iran per smantellare il suo programma nucleare rappresenta l’apice della guerra scatenata da Hamas il 7 ottobre del 2023, e ci si augura quella risolutiva di questo lungo conflitto che ha messo Israele duramente alla prova, e come non mai nell’arena internazionale, dove una propaganda senza precedenti lo ha demonizzato senza sosta e continua a farlo.
I nemici della democrazia, i fiancheggiatori di regimi totalitari e criminali ci sono sempre stati in Occidente dalla Seconda guerra mondiale in poi, quando, dopo la sconfitta del nazismo e del fascismo, restava in piedi il moloch totalitario sovietico con le sue numerose filiali sparse per il mondo. Ovviamente, anche prima del loro crollo, il Terzo Reich e il fascismo, potevano contare sulle loro quinte colonne anche in Paesi democratici come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Fortunatamente erano una minoranza, come sono una minoranza anche se molto amplificata coloro che oggi, in Occidente, appoggiano apertamente o subdolamente Hamas, l’Iran, Hezbollah.
Il regime clerico-fascista che domina l’Iran dal 1979 è il maggiore pericolo per l’intera stabilità mediorientale e non solo. Impregnato di apocalittismo millenarista, vede in Israele un nemico metafisico che deve essere distrutto. Non si tratta, come nel caso russo-ucraino, di una esigenza imperialista e suprematista, della volontà di sottomettere un altro Paese alla propria sfera di influenza, ma di eliminare una nazione, di farla sparire dalla mappa. Il regime di Tehran è l’erede diretto delle istanze genocidiarie del Terzo Reich. Laddove Hitler voleva eliminare gli ebrei dalla faccia della terra, Khamenei e i suoi accoliti vorrebbero eliminare lo Stato ebraico.
L’operazione militare in corso ha colpito il regime in profondità, lo ha messo con le spalle al muro. La sua capacità offensiva è sostanzialmente ridotta all’arsenale di missili balistici, che purtroppo, come si è visto anche ieri sera, seppure intercettati, possono essere letali, ma non si tratta di una riserva illimitata. In questo momento Israele controlla lo spazio aereo iraniano e può colpire dove vuole. Andrà avanti fino a quando tutti gli obiettivi militari saranno raggiunti.
Ci troviamo davanti a una congiuntura storica gravida di incognite e di conseguenze potenziali devastanti per Teheran. Per la prima volta il regime si trova nel suo massimo stato di vulenerabilità.
Forse è davvero cominciato il conto alla rovescia.
