E così, tra le fila degli esponenti glamour e meno glamour del mondo dello spettacolo, tutti vistosamente for Gaza, intensamente preoccupati per la sorte dei civili palestinesi morti come non lo sono mai stati per i morti civili in Siria, in Yemen, in Iraq, ecc. è ora il turno di Nanni Moretti. Il pensoso regista di “Palombella Rossa” e di altri film, si chiede retoricamente in un post su Instagram, rivolto a Netanyahu, quanti palestinesi devono morire ancora.
Effettivamente si tratta di una domanda giusta, solo che il destinatario dovrebbe essere un altro. Ma vogliamo concedere a Moretti di essere inciampato in un infortunio momentaneo a cui, sicuramente, rimedierà presto con un post rivolto a Hamas. Dopotutto la guerra è cominciata il 7 ottobre del 2023 e a causa dell’eccidio che quest’ultimo ha perpetrato in Israele. Dopotutto se Hamas consegnasse subito, arrendendosi, i 21 ostaggi ancora vivi e detenuti in condizioni disumane all’interno della Striscia, la guerra cesserebbe immediatamente. Dopotutto se Hamas non usasse la popolazione come scudo umano, e avesse permesso ai civili, soprattutto i bambini, di rifugiarsi all’interno dei circa 800 km di cunicoli, una vera e propria città sotterranea edificata sotto Gaza, di palestinesi morti ce ne sarebbero stati davvero pochi.
Ecco sì, ci siamo accorti adesso, semplicemente ragionando, che un uomo riflessivo e attento come Moretti, la sua domanda, nel suo intimo l’ha rivolta a Hamas, ma avendo avuto un momento di puro abbaglio conformista (invecchiando capita, anche ai migliori tra di noi) si sia lasciato andare.
