Islam e radicalismo islamico

La Luce che illumina i deliri di Davide Piccardo

L’editoriale pubblicato su La Luce News il 31 maggio 2025, intitolato «Perché il mainstream occidentale scopre il genocidio solo oggi?», a firma di Davide Piccardo, delle cui posizioni pro-Hamas e in favore della Fratellanza Musulmana ci siamo già occupati su queste pagine, è un piccolo «capolavoro» di vittimismo islamista ornato da stravaganti «teorie» geopolitiche – vere e proprie «enfatiche cazziate», volendo citare Gadda.

A Piccardo, proprio come ai «palestinesi», nulla riesce tanto bene quanto la parte della vittima e del perseguitato. Nel suo articolo accusa i media occidentali di «usare toni insolitamente critici verso Israele» dopo decenni di «silenzio complice». A suo dire, attualmente, avrebbero «cominciato perfino a evocare la parola “genocidio” per descrivere quanto avviene a Gaza».

Piccardo, da buon manovale di Pallywood, finge di non sapere che l’accusa di «genocidio» viene mossa a Israele almeno dalla guerra in Libano del 1982. I media internazionali hanno ampiamente coperto le sofferenze dei civili palestinesi, ben più di quanto non abbiano fatto coi civili israeliani rapiti da quelli che Piccardo chiama «resistenti». «Chiagne e fotte» dicono a Napoli dei soggetti come lui.

L’idea che il mainstream occidentale sia «colluso» con Israele è una fantasia grottesca, radicata nella convinzione paranoide che gli ebrei, oggi denotati come «sionisti», controllino il mondo. In realtà, i principali canali d’informazione europei e americani sono costantemente pronti a demonizzare ogni risposta militare israeliana, sottacendo i crimini di guerra di Hamas e la sistematica violazione dei diritti umani da parte dell’Autorità Palestinese e delle varie fazioni armate operanti a Gaza.

Inoltre, l’imputazione di «genocidio» rivolta a Israele è solo l’ennesimo tentativo di criminalizzare lo Stato ebraico, che ha reagito a quel reale tentativo di genocidio perpetrato il 7 ottobre 2023 – un attacco terroristico che il direttore de La Luce News, ha avuto il coraggio di definire «resistenza palestinese». Una simile lettura lascia intendere che, per lui, i bambini israeliani decapitati e le donne stuprate da Hamas non fossero vittime innocenti, ma «oppressori sionisti» meritevoli di quanto subito.

Israele viene giudicato con un metro che non viene adottato per nessun altro Paese al mondo. Nessuno ha parlato di «genocidio» quando Assad ha raso al suolo città intere o quando la Turchia di Erdoğan – verso cui Piccardo prova degli afflati amorosi – ha bombardato i Curdi ad Afrin.

Sempre secondo Piccardo, il 7 ottobre avrebbe costretto Israele «a reagire in modo aperto e brutale». Saremmo curiosi di sapere dove sarebbe questa presunta «brutalità» israeliana. Se l’IDF fosse davvero disumano come affermano i sostenitori dei «palestinesi», Gaza diventerebbe la Grozny del Medio Oriente e sarebbe facile trovare prove delle atrocità israeliane. Invece, tracce di crudeltà non se ne reperiscono e i «palestinesi» sono costretti a fabbricarle a uso e consumo delle agenzie di stampa occidentali: dalle vittime inesistenti alle cifre gonfiate.

Articoli come quello di La Luce News non servono la causa della pace. Al contrario, alimentano l’odio contro Israele, banalizzano la parola «genocidio» e assolvono il terrorismo. La verità è semplice: Israele sta combattendo per sopravvivere, e ha ogni diritto – e dovere – di vincere. Chi, oggi, denuncia Israele ma tace sui crimini di Hamas, non è un difensore dei diritti umani, ma solo un complice morale e politico del terrorismo.

 

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