Israele e Medio Oriente

“La guerra contro Israele è finita!”

La guerra contro Israele è finita!
Con queste parole il primo ministro israeliano si è rivolto all’Assemblea Generale dell’ONU nel contesto di un discorso che non ha ricevuto dai media l’attenzione che meritava.
La frase era rivolta ai rappresentanti di molte nazioni che per lunghi anni sono state ostili ad Israele. L’atmosfera è cambiata, ha detto Netanyahu, i vostri governi stanno accettando il fatto che Israele è una potenza di primo piano nella lotta contro il terrorismo e che ha molto da offrire, e stanno rivedendo le loro posizioni per cancellare la loro tradizionale ostilità nei nostri confronti. Prima o poi anche voi riceverete dai vostri governi istruzioni in tal senso.
E rivolgendosi poi direttamente ad Abu Mazen, che nel suo discorso aveva ripetuto le note accuse ad Israele, avanzando le rivendicazioni dei palestinesi con tono molto duro, Netanyahu lo ha invitato a tenere un discorso alla Knesset, il Parlamento israeliano, per parlare direttamente al popolo d’Israele; egli stesso,ha detto Netanyahu, è pronto ad andare a Ramallah per parlare al popolo palestinese. La pace, ha affermato, non si discuterà e non si concluderà a New York: i luoghi per parlare di pace e trovare una formula di convivenza fra palestinesi ed israeliani sono Gerusalemme e Ramallah.
Nei medesimi giorni, giorni in cui l’America ha vissuto l’angoscia del terrorismo islamista, a Herzlyia in Israele il Centro Internazionale per il Controterrorismo ha simulato un attacco terroristico con gas mostarda contro una città tedesca. La simulazione è stata il momento culminante di una affollatissima sessione annuale che raduna i massimi esperti di terrorismo ed aveva lo scopo di immaginare quale possa essere lo stadio futuro di un terrorismo che colpisce ovunque senza scrupoli e che non esiterebbe ad usare armi di distruzione di massa se solo ne avesse l’opportunità.
Il Centro è nato a Herzlyia vent’anni fa e nella sua evoluzione, seguendo le esigenze della storia, ha affinato la capacità di fondere lo studio accademico del fenomeno terroristico con le pratiche sul campo e le tecniche più evolute di contrasto.
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