Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Amorevoli concordanze

Mentre Hamas brucia in effige Donald Trump e si stanno spegnendo gli echi della festosa marcia rosa pussy a Washington dove ha brillato tra le organizzatrici l’americana palestinista Linda Sarsour, paladina del suprematismo islamico e affiliata di BlackLivesMatter, apprendiamo che Alois Brunner, torturatore di ebrei e fedele di Adolf Eichmann, è morto a Damasco nel 2001. Lì, accolto amorevolmente dalla famiglia dei criminali alawiti Assad, ha dimorato sotto falso nome fino alla sua dipartita offrendo il proprio know how ai servizi segreti siriani, il mukhabarat.

Le amorose concordanze tra nazismo, islamismo, antisionismo e palestinismo, non sono mai sufficientemente sottolineate. Eppure un filo rosso corre resistente e perdurante tra i boia di Hitler e i “resistenti” contro “l’occupazione” israeliana di territori considerati eternamente islamici come recita la Carta di Hamas.

Negli anni ’30 Hassan al Banna e Amin Al Husseini, rispettivamente il fondatore della setta islamica integralista conosciuta con il nome di Fratelli Musulmani, e il Mufti filonazista di Gerusalemme, si allearono per contribuire alla distruzione degli ebrei nella Palestina mandataria.

Il nazismo incontrava fervorosi entusiasmi nel mondo arabo. “Eravamo razzisti, ammiratori del nazismo, leggevamo i suoi libri e le fonti del suo pensiero, in modo particolare Nietzsche, Fichte e H.S. Chamberlain”, scriveva Sami al-Jundi, un leader del partito siriano Baath nel 1930, “Fummo i primi a pensare di tradurre il Mein Kampf. Chiunque viveva a Damasco in questo periodo avrebbe apprezzato l’inclinazione della gente araba per il nazismo, poichè il nazismo era il potere che poteva fare avanzare la propria causa”.

Non sorprende dunque che Alois Brunner, dopo la guerra avesse trovato rifugio a Damasco, così come non sorprende che dagli anni ’30 fino ai nostri giorni l’antisemitismo forgiato in Germania durante il nazismo abbia trovato nei paesi arabi un’ampia ricezione.

Come ha scritto Richard Cohen:

“Il mondo arabo è l’ultimo bastione di un antisemitismo sfrenato, spudorato, manifesto, incredibile. I miti hitleriani vengono pubblicati nella stampa popolare come verità incontrovertibili. L’olocausto o viene minimizzato o negato…Come possa il mondo arabo venire mai a patti con Israele quando gli israeliani sono dipinti come il diavolo incarnato è difficile da immaginare”.

Sì, è davvero difficile da immaginare, e infatti né Hamas né Hezbollah riescono a farlo negando per principio questa possibilità, entrambi devoti alla causa dell’eradicazione di Israele dalla mappa della Palestina, così come Adolf Hitler era devoto all’eliminazione programmatica su scala europea e possibilmente mondiale dell’ebreo.

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