Lettere al giornale

Antisionismo ad uso dei più piccoli

Da Emanuel Segre Amar, presidente del Gruppo Sionistico Piemontese, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Gent. Redazione,

L’antisemitismo in Europa, e, più in generale, nel mondo occidentale, sta alzando la testa da tempo, e basta entrare nelle università per rendersi conto di come il BDS e i Fratelli Musulmani stanno lavorando tenendosi a braccetto. Sinergie esiziali.

Oggi dobbiamo preoccuparci, ancora di più, di come le menti acerbe dei nostri ragazzini vengono portate ad odiare gli ebrei e il loro Stato, Israele, sia attraverso i giochi, sia nei libri di testo scolastico.

Alcuni giorni fa è stato annunciato il prossimo arrivo sui telefonini dei giovanissimi del video game “I cavalieri della moschea di al-Aqsa”, gioco che consiste nello “sterminare” il maggior numero possibile di soldati israeliani con l’accompagnamento dal tristemente noto grido in sottofondo “Allahu akbar” (Allah è il più grande) fino al momento della morte del giocatore da “martire”.

Grazie alla segnalazione di una attenta insegnante, scopriamo un altro tassello del variegato mosaico dell’antisionismo. Nelle terze medie delle scuole italiane viene adottato da numerosi professori il libro intitolato Senza confini edito da una delle più prestigiose case editrici italiane: la De Agostini, giunto oggi alla quinta ristampa. La lettura delle quattro pagine dedicate a Israele fa pensare a quanto i bambini arabo-palestinesi imparano nelle loro scuole.

Israele viene presentato come uno Stato criminale che è nato nella colpa, sottraendo alla popolazione araba indigena la sua terra e che, in sprezzo della legge, continua a farlo impunemente. Si tratta del canovaccio abituale della propaganda palestinese, fondato su menzogne spudorate, sulla sistematica alterazione dei fatti e della realtà, ma questo, gli studenti delle medie come possono saperlo?

Tramite i giochi e con la scuola l’odio anti-israeliano che si trasforma in un batter d’occhio in odio per l’ebreo, è servito su un piatto d’argento.

Sarebbe dunque urgente e non solo necessario che i responsabili del mondo ebraico italiano, UCEI in primis, insieme alla presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, Milena Santerini facessero sentire forte la loro voce, senza perdere altro tempo.

Torna Su