Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Il bambino siriano trovato in Turchia senza organi: per facebook è “colpa di Israele”

Più di 1000 condivisioni, commenti irripetibili. Denunciare su facebook il “traffico di organi espiantati dai cadaveri dei bambini palestinesi” è sinonimo di successo assicurato. Tutto nasce da una denuncia dell’Ambasciatore palestinese all’Onu che ha accusato il governo di Israele di espiantare gli organi dai cadaveri dei palestinesi per scopi commerciali. Un’accusa sconclusionata e mai provata, che però ovviamente ha convinto parecchi “antisionisti”, sicuri che l’Ambasciatore in questione dicesse la verità.
Non bastano però le dichiarazioni, ci vogliono pure le foto per rendere più “clamorosa” la denuncia. Ed ecco che in Italia ha riscosso un certo successo una foto diffusa da tal Gerardo Capozzi, che ha deciso di diffondere l’immagine di un cadavere di un bambino siriano trovato in un cassonetto in Turchia, privo degli occhi e di molti organi interni. Gerardo Capozzi ha deciso però di accusare Israele. E la foto ha fatto il boom di condivisioni.
Trattandosi di un falso, il post è stato rimosso.

Cosa c’entra Israele e il suo governo con un bambino siriano trovato in Turchia? Assolutamente nulla, tant’è che il post di Capozzi poi rimosso non faceva alcuna menzione né sulla nazionalità del bambino né sul luogo del ritrovamento. Era quindi un “bambino palestinese” vittima della “crudeltà israeliana”.
Alcune testate on line hanno fatto pure peggio: hanno detto la verità, ossia che in Turchia è stato trovato il cadavere di un bambino siriano con gli organi espiantati, ma hanno deciso di incolpare Israele. Non singoli israeliani, ma proprio lo Stato di Israele. Sulla base di quali prove? Le accuse dell’Ambasciatore palestinese.
Israele è stato accusato, quindi è colpevole di qualsiasi traffico di organi nel mondo.
Esiste effettivamente un mercato di organi umani tra Georgia, Moldova e Turchia così come è stata scoperta una fatwa dell’Isis che autorizza il traffico di organi. A documentarlo sono articoli facilmente rintracciabili anche on line. Si potrebbe accusare la Turchia, o l’Isis, sulla base di articoli e notizie verificate. Invece no, il colpevole è per forza Israele. Potere della propaganda antisionista.

Riportiamo il commento del blogger Enrico Tagliaferro, che ha evidentemente convinto Gerardo Capozzi a rimuovere il post, dopo aver ottenuto più di 1000 condivisioni su facebook.

bufala

 

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