Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Le false foto della “popolazione siriana distrutta dai bombardamenti francesi”

“In cosa siamo meno bastardi degli islamici?” si chiede Rossella Cerisano in un post pubblico, visibile a tutti, su facebook. Chiaro il riferimento al titolo di Libero, il cui direttore Belpietro ha però spiegato il significato semantico: Bastardi sostantivo, islamici aggettivo, là dove “bastardi” significa figli illegittimi e “bastardi islamici” è da intendersi come “figli illegittimi dell’Islam”, ripudiati, rifiutati dall’Islam. Ed in effetti le comunità islamiche ripudiano l’Isis e i terroristi che hanno insanguinato Parigi.
A preoccupare non è tanto la semantica di Libero, che ha preso un po’ in giro tutti i soloni che hanno dimostrato di non avere una perfetta padronanza della lingua italiana, quanto l’ennesima propaganda anti-occidentale che si sta scatenando su facebook.
Da parte degli islamisti, dei terroristi islamici, dell’Isis? Nient’affatto. A diffondere odio e menzogne contro l’occidente sono… gli occidentali stessi.

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Rossella Cerisano assicura che quello riportato in foto sia “lo scenario di stamani dopo i bombardamenti a tappeto dei francesi”. Una brutta immagine: un padre disperato che tiene in braccio una bambina ferita. Polvere, disperazione, distruzione ovunque.
Che i francesi se la siano presa con vittime innocenti? Che abbiano sbagliato?
La crudeltà dell’occidente potrebbe legittimare reazioni spropositate da parte dei terroristi. E in ogni caso, visti i risultati, i siriani fanno bene ad odiarci.
Se solo tutto questo fosse vero.
La foto riportata non ritrae affatto la distruzione dei bombardamenti francesi, ma la guerra civile siriana.
Basta usufruire della funzione “cerca immagine su google” per ottenere questo risultato:

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Ottobre 2015. Settembre 2015. Marzo 2015. Quella foto è presente in tanti vecchi articoli che parlano della Siria.
Persino recenti, di cinque giorni fa

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Certo non può essere una foto degli effetti dei bombardamenti francesi di ieri e oggi, se era in rete già a marzo, settembre e ottobre. Perché? Semplice. Si tratta di una foto del 2014

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Si può trovare sul sito Linkiesta in un articolo dal titolo “La settimana in foto (6 giugno 2014)”. Foto ambientata ad Aleppo, non a Raqqa. E la causa di quella distruzione è la guerra civile tra l’esercito di Assad ed i ribelli.

Il post di Rossella Cerisano si avvia alle 30.000 condivisioni in poche ore (e chissà nei prossimi giorni) ma non è l’unico. In un altro post pubblico, Mimmo Rossella Capasso scrive: “Quelli che hanno bombardato le loro case non hanno lasciato passaporti per essere identificati, non ce ne era bisogno, sappiamo chi sono, questa è una foto di bambini che hanno perso casa genitori e sono terrorizzati e da terrorizzati a terroristi il passo è breve voglio vedere quanti metteranno la bandiera della Siria sul loro profilo, giusto, giustissimo mettere quella francese…..ma quella siriana? Non sono morti anche quelli? Tutti i giorni ci sono morti in Siria in Libia, in Iraq………….per quello nessuno si scandalizza? Cominciamo ad amarci rispettando il colore, la religione.” E la foto a corredo è toccante: bambini impolverati, sanguinanti, disperati, probabilmente sfollati

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Anche in questo caso è tutta colpa dei bombardamenti francesi e dell’occidente cattivo. Ma basta fare la stessa ricerca – “cerca immagine su google” – per scoprire una realtà diversa

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Come si può vedere dalle date, in questo caso l’immagine è addirittura del 2013. E la storia di quella foto, scattata da un giornalista olandese che l’ha diffusa su twitter, è raccontata dal sito Giornalettismo.
Sono due foto piuttosto famose, tanto da essere state riciclate più volte in articoli che parlano della guerra civile siriana.
Qualcuno deve aver pensato bene di usarle come arma per la propaganda anti-occidentale.
L’Isis ringrazia.

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