Federazione delle Associazioni Italia-Israele

Lettera

                                                                                                               

18 aprile 2023

Sua Eccellenza António Guterres

Segretario generale, Nazioni Unite

760 United Nations Plaza New York, NY 10017

sgcentral@un.org

Sua Eccellenza Dr. Volker Turk

Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani

Palais Wilson, 52 rue des Paquis

CH-1202 Ginevra, Svizzera

Ohchr-registry@un.org

RICHIESTA URGENTE DI LICENZIAMENTO DI TITOLARI DI MANDATO DELLE NAZIONI UNITE

Scriviamo questa lettera a nome della Federazione delle Associazioni Italia Israele, che rappresenta 44 Associazioni di Amicizia Italia-Israele, dedicate anche alla lotta contro l’antisemitismo. Vi scriviamo perché siamo profondamente preoccupati per le posizioni tenute e le dichiarazioni fatte da alcuni titolari dell’Alto Mandato delle Nazioni Unite, che non rispettano nemmeno minimamente le regole fondamentali di neutralità, obiettività, indipendenza e integrità personale richieste a coloro che sono impegnati in alti livelli di responsabilità delle Nazioni Unite. Vi chiediamo di prendere posizione su questa deplorevole e vergognosa situazione.

 I tre membri nominati della Commissione internazionale d’inchiesta per le indagini nei “territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est” e in Israele (che, di per sé, rappresenta un unicum vergognoso nella storia delle organizzazioni internazionali), Navy Pillay, Chris Sidoti e Milon Kothari hanno espresso posizioni antisemite e forti pregiudizi contro Israele.

La signora Pillay, a capo del COI, è arrivata al punto di chiedere che a Israele venga impedito di usare l’Iron Dome per proteggere la sua popolazione dal lancio di razzi. Ha consentito la nomina di Richard Falk come Relatore Speciale per i palestinesi. Il signor Falk è noto per le sue dichiarazioni di parte, come l’avere paragonato il trattamento dei palestinesi da parte israeliana alla Shoah e per avere convocato la conferenza di Durban II del 2009 boicottata dalla maggior parte delle democrazie, e avere fornito al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad una piattaforma di spicco per condividere l’odio antisemita.

 Milon Khatari ha  più volte dichiarato che i social media sono nelle mani di “lobby ebraiche” e ha messo in discussione il diritto stesso di Israele di essere uno stato membro delle Nazioni Unite.  Lui e Sidoti accusano persino Israele di impedire il regolare funzionamento delle Nazioni Unite.

Chris Sidoti si riferisce sempre agli attacchi terroristici che colpiscono gli israeliani come “resistenza”. Non menzionano mai questi attacchi terroristici, né mai menzionano le aggressioni di Hamas o persino l’oppressione di Hamas sulla popolazione palestinese. La loro retorica sottolinea solo pregiudizi contro Israele che non può che causare odio e ulteriore violenza. Senza contare che i migliori ammiratori dei tre sono Iran e Siria, non proprio campioni dei diritti umani. Il rappresentante iraniano all’Assemblea Generale ha anche pure dichiarato in sessione di discussione: “La Repubblica islamica dell’Iran esprime sostegno per il lavoro della Commissione d’inchiesta … Il brutale regime israeliano ha fatto ricorso a una nuova legge per ostacolare il lavoro della Commissione e la sua cooperazione con la società civile. Poi ha chiesto: “Signora Pillay, secondo lei, quanto è importante il ruolo della società civile nel risolvere la questione della Palestina?”

Questi funzionari sono tutti assolutamente incapaci e indegni di adempiere al mandato del COI in conformità con le norme obbligatorie delle Nazioni Unite.

Lo stesso verdetto di “inidoneità al lavoro” dovrebbe essere fatto nei confronti della signora Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina, la cui mancanza di obiettività, neutralità e imparzialità è palese. È spaventoso leggere le sue dichiarazioni, post o tweet pieni di pregiudizi a senso unico contro Israele e la cui retorica antisemita è scioccante e in piena violazione del Codice di condotta delle Nazioni Unite. Come espresso dal Simon Wiesentahl Center for Antisemitisim, la Albanese ha una storia di tale propaganda antisemita e antiisraeliana che non avrebbe dovuto essere permesso di nominarla a un mandato così delicato, dove l’imparzialità e la neutralità sono obbligatorie. Nel 2014 ha descritto gli Stati Uniti e l’Europa come “soggiogati dalla lobby ebraica”, l’antica ma duratura e oscena accusa antisemita, e la sua retorica della lobby israeliana diretta dall'”avidità” israeliana è palese. Ha persino paragonato gli israeliani ai nazisti e regolarmente e falsamente definisce Israele nemmeno come un’occupazione militare, ma addirittura un’impresa coloniale di insediamento in cui gli ebrei sono “intrusi stranieri che soggiogano una popolazione indigena palestinese”. Ancora qualche giorno fa, sull’uccisione terroristica di due giovani sorelle israeliane e della loro madre, ha twittato che “Israele ha il diritto di difendersi, ma non può rivendicarlo quando si tratta delle persone che opprime / le cui terre colonizza”. Questo può facilmente portare ad autorizzare e legittimare nuovi attacchi terroristici contro civili israeliani considerati presunti “oppressori”. Nessuna pietà invece espressa nei confronti delle povere vittime. Ha ritwittato e postato dall’ex funzionario delle Nazioni Unite John Dugard che “i crimini israeliani e l’apartheid israeliano sono infinitamente molto peggiori di quelli commessi dal regime di apartheid del Sud Africa”. Quando John Dugard, nel 2008, era relatore speciale sulla Palestina, ha insistito sul fatto che “il terrorismo palestinese è la “conseguenza inevitabile” delle azioni israeliane”.

Il giorno in cui il giovane avvocato italiano Alessandro Parini è stato ucciso a Tel Aviv in un attacco terroristico, Francesca Albanese ha postato sui social media che era addolorata, ma non ha speso una parola sulla causa o la responsabilità dell’omicidio. Non rivolge mai una raccomandazione ai palestinesi, non usa mai la parola “terrorismo”. Dobbiamo chiedere come mai l’elenco dei relatori delle Nazioni Unite sulla Palestina con palesi pregiudizi antisemiti si sta allungando. Com’è possibile che un Relatore Speciale sulla Palestina, la cui neutralità e integrità dovrebbero essere considerate rigorose e complete, faccia dichiarazioni gravi che rientrano sicuramente in almeno tre esempi antisemiti dell’IHRA (gli israeliani sono gli stessi dei nazisti, la banalizzazione della Shoah e Israele come impresa razzista)?

I suddetti rappresentanti delle Nazioni Unite devono essere tutti chiamati a dimettersi o essere licenziati. Non ci deve essere spazio per pregiudizi antisemiti o propaganda antisemita all’interno delle istituzioni delle Nazioni Unite e non ci deve essere spazio all’interno delle istituzioni delle Nazioni Unite per nomine macchiate o titolari oltraggiosi di mandati delicati. E’ in gioco la credibilità stessa dell’ONU, insieme ai valori della democrazia, della convivenza nella pace e della forza del diritto internazionale.

Grazie.

Con tutto il rispetto.

Bruno Gazzo

Il Presidente Federazione delle Associazioni Italia-Israele

E-mail: gazzo.presidente@gmail.com

Cristina Franco

Il Consigliere per l’antisemitismo

Federazione delle Associazioni Italia-Israele

italiaisraele.savona@gmail.com

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