Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

“Nell’estrema sinistra antisemitismo subdolo, il 25 aprile ebrei privati di un diritto”

Immagine 1Un 25 aprile, festa della liberazione dall’occupazione tedesca e dal nazifascismo, senza ebrei e senza Brigata Ebraica. È successo a Roma, non a Milano dove la Brigata Ebraica ha sfilato in corteo ma è stata contestata. In compenso, proprio a Milano sventolavano bandiere della Palestina, nonostante non vi sia stato alcun ruolo attivo dei palestinesi nella “Liberazione”. Anzi, è notorio come Muhammad Amīn al-Husaynī, gran Mufti di Gerusalemme all’epoca della seconda guerra mondiale nonché feroce antisemita, abbia collaborato attivamente con la Germania nazista.
Possibile che il 25 aprile sia interdetto agli ebrei e alla Brigata Ebraica ma renda omaggio ai palestinesi?
Ne abbiamo parlato con Flaminia Sabatello, romana e portavoce della Brigata Ebraica.

Flaminia Sabatello, non è un controsenso che proprio gli ebrei siano costretti a chiamarsi fuori?
Non solo è un controsenso, ma un vero e proprio abominio. È veramente frustrante sentirsi privati di una cosa che ti spetta di diritto, ma dopo anni di aggressioni verbali e fisiche, quest’anno abbiamo detto basta.

Intervistata su Tgcom24, Lei ha detto che ci sono 364 giorni all’anno in cui si può discutere della questione Israele-Palestina. Il 25 aprile non è il giorno più indicato. Perché, secondo Lei, non lo capiscono?
Non è che non lo capiscono, semplicemente non gli interessa discuterne. Il 25 aprile si festeggia la festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, i palestinesi all’epoca erano schierati coi nazisti, di cosa vuoi discutere? Basterebbe questo per convincere chiunque ma bisogna essere onesti intellettualmente e non pervasi di odio ideologico

La questione dirimente sembra ruotare intorno alla bandiera di Israele. Eppure, in Sardegna, alcuni militanti filo-palestinesi hanno aggredito persone che esponevano la bandiera della Brigata Ebraica, diversa da quella di Israele. Forse Israele è solo una scusa?
Alla riunione del 30 marzo organizzata dall’Anpi di Roma per l’organizzazione del corteo ci siamo trovati in una situazione surreale. Eravamo circondati da ben 4 associazioni filopalestinesi che ci hanno chiaramente intimato che al corteo non sarebbero state ammesse bandiere di uno “Stato oppressore”. È chiaro che si tratta solo ed esclusivamente di una scusa, visto che sia a Cagliari che noi l’anno scorso abbiamo sfilato con una bandiera diversa proprio per andargli incontro. Non mi pare sia servito a niente visto che le aggressioni ci sono state comunque.

Poniamo pure che il 25 aprile non debbano esserci bandiere di Israele. Le comunità ebraiche hanno mai chiesto conto sull’opportunità di sventolare la bandiera della Palestina in una simile occasione?
Ci abbiamo provato, ma abbiamo trovato un muro. Purtroppo ormai l’Anpi di Roma è completamente in ostaggio di questa gente e la dimostrazione l’abbiamo avuta proprio a quella riunione dove a quelle persone è stato permesso di minacciarci in quella maniera. Per poi scoprire che non erano neanche stati invitati ma portati dai rappresentanti di un certo partito là presente.

Ritiene che ci siano dei focolai di antisemitismo nell’estrema sinistra che pur si definisce antifascista?
Ritengo di sì, ma rispetto all’antisemitismo di estrema destra, questo è molto più subdolo perché ha bisogno di mascherarsi. Ma non mi pare gli riesca molto bene.

Torniamo alla Brigata Ebraica. Cosa direbbe ai contestatori di Milano? Volendo insegnargli un po’ di storia, cosa dovrebbero sapere sulla Brigata Ebraica e sul suo ruolo nella Resistenza?
Non mi sento di dirgli niente. Esistono degli ottimi libri di storia, vadano a studiare su quelli cosa fece la Brigata Ebraica in Italia. Il problema è che non credo possa servire a qualcosa, il loro odio acceca qualunque tipo di ragione noi possiamo avere.

Cosa si aspetta dai prossimi 25 aprile? E come dovrebbe essere il Suo 25 aprile ideale?
Quest’anno a Roma finalmente l’Anpi nazionale ha preso in mano la situazione consentendoci di vivere un 25 aprile tranquillo e con quel clima di festa che da anni mancava. Sul palco del Campidoglio erano presenti tutti i gonfaloni delle associazioni che parteciparono alla liberazione dell’Italia, compreso quello della Brigata Ebraica. In piazza si vedevano sventolare solo bandiere italiane. Questo è il 25 aprile che sognavo e che finalmente si è realizzato. Spero che negli anni a venire si possa continuare su questa strada.

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