Storia di Israele e dell’Ebraismo

Quando Craxi disse “La lotta armata palestinese è legittima”

Era il 6 novembre 1985 e l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi riferì in aula sulla politica estera dell’esecutivo da lui guidato. Il leader socialista, che per altri sette mesi avrebbe guidato il terzo governo più longevo della storia dell’Italia repubblicana – dal 4 agosto 1983 al 1 agosto 1986 per un totale di 1093 giorni durante la nona legislatura – si soffermò sulla questione arabo-israeliana giudicando “legittima” la lotta armata dei palestinesi.
“Io contesto la lotta armata all’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina, all’epoca guidata da Arafat n.d.r.) non perché penso non ne abbia diritto ma perché ritengo che non porterà ad alcuna soluzione” dice Craxi davanti ai deputati, sostenendo che non vada però contestata “la legittimità del ricorso alle armi” per “liberare il proprio Paese dall’occupazione straniera”. Era opinione di Bettino Craxi, infatti, che Israele occupasse territori arabi da 18 anni, cioè dalla Guerra dei Sei Giorni vinta nel 1967.
Le parole di Craxi suscitano polemiche ma il presidente del Consiglio è anche applaudito dalla maggior parte dei parlamentari. Tra i contestatori se ne distinguono tre in particolare richiamati dalla presidente della Camera, la comunista Nilde Iotti. Il primo è l’onorevole Guido Martino, del Pri, non immediatamente riconosciuto dalla Iotti: “Ma chi è quello là? Onorevole Martino, la prego”.

Guido Martino

L’onorevole Martino, scomparso nel 2001, inveisce contro Craxi immediatamente dopo la frase “Non ne contesto la legittimità” (della lotta armata n.d.r.), in ossequio alle posizioni filo-israeliane del Partito Repubblicano, ben rappresentato all’epoca da un segretario come Giovanni Spadolini che pure era Ministro della Difesa di quel governo Craxi.
Seguono contestazioni dai banchi del Msi, Il Movimento Sociale Italiano. Due esponenti del partito di destra sono richiamati all’ordine da Nilde Iotti: Filippo Berselli, avvocato rimasto parlamentare fino alla scorsa legislatura prima in quota An, poi Pdl e infine Ncd, e Cesco Giulio Baghino, giornalista scomparso nel 2003.



Ancora oggi Craxi è ricordato come un eroe per i fatti di Sigonella: “il grande statista che si oppose al gigante Usa”, ma in realtà contribuì alla fuga del terrorista palestinese Abu Abbas, organizzatore del sequestro della nave Achille Lauro sfociato nell’omicidio del cittadino ebreo statunitense Leon Klinghoffer, disabile.
Il video di uno stralcio dell’intervento di Craxi, con relative contestazioni e richiami di Nilde Iotti, aiuta a ricordare chi eravamo: c’è stato un periodo, nella prima repubblica, in cui nel parlamento italiano si definiva “legittimo” il terrorismo palestinese, provocando contestazioni solo dai banchi del Pri e del Msi. Due partiti marginali e, nel caso del Msi, perennemente all’opposizione.

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