Israele e Medio Oriente

Solo la completa sconfitta di Hamas può garantire la sicurezza di Israele

di Oded Forer

Come mostrano i resoconti storici, le guerre finiscono non attraverso la buona volontà ma in virtù della sconfitta. “Chi non vince perde “, ha scritto Daniel Pipes, presidente del Middle East Forum.

È chiaro che negli oltre 100 anni di violento rigetto nei confronti della sovranità del popolo ebraico nella sua patria storica, ancestrale e indigena, i palestinesi devono ancora sentirsi completamente sconfitti.

Daniel Pipes spiega che “Le guerre di solito finiscono quando il fallimento fa disperare una parte, quando quella parte ha abbandonato i suoi obiettivi di guerra e ha accettato la sconfitta, e quando quella sconfitta ha esaurito la sua volontà di combattere”.

Hamas e altri oppositori violenti nei confronti delle nostre frontiere devono ancora abbandonare i loro obiettivi di guerra volti a distruggere lo Stato ebraico. Questo è un fatto semplice che deve essere affrontato, se Israele sarà mai in grado di raggiungere una vera pace e sicurezza a lungo termine. Ecco perché abbiamo bisogno di un pensiero audace e di coraggio per porre fine a questa guerra una volta per tutte.

Ci è stato detto da tempo che Hamas si sta preparando per il prossimo scontro. Purtroppo, la nostra recente politica di preparazione per il prossimo sanguinoso confronto è di rafforzarlo finanziariamente permettendogli di rafforzarsi militarmente.

A novembre, dopo aver provato per molti mesi a convincere i suoi colleghi all’interno del gabinetto di sicurezza a infliggere un colpo mortale a Hamas, l’allora ministro della difesa Avigdor Liberman lasciò il governo.

Dopo che 500 razzi erano stati sparati su i centri civili israeliani, la nostra unica risposta fu di perorare un cessate il fuoco e di pagare la “protezione” a Hamas, attraverso la generosità del Qatar, per una promessa senza significato allo scopo di fermare il lancio dei missili. Questa fu, come disse Liberman in quel momento, una capitolazione al terrorismo. Non c’è altro modo di spiegare la cosa.

Nel ruolo di ministro della Difesa, Liberman aveva passato gli ultimi anni a riorientare l’establishment della difesa dal semplice controllo o mantenimento del conflitto alla preparazione alla vittoria. Tuttavia, con quest’arma carica e pronta al fuoco, e con Hamas nel mirino, i membri del gabinetto di sicurezza decisero di deporla ai loro piedi, gettando le braccia in aria e allontanandosi.

Per fortuna, l’elettorato ora può scegliere tra coloro che hanno sostenuto la capitolazione, la concessione e la sconfitta e coloro che sostengono un percorso verso la vittoria.

È chiaro a quelli di noi che scelgono la via della vittoria che il prossimo scontro con Hamas dovrà essere anche l’ultimo. Dobbiamo infliggere un colpo duro e decisivo contro Hamas, spezzare completamente la sua forza di volontà di continuare a combatterci e annientare la sua convinzione che potrebbe mai sconfiggerci.

Lo possiamo fare intraprendendo vari passi.

Israele deve tornare immediatamente a una politica di omicidi mirati nei confronti della leadership terroristica. Lo Stato di Israele ha una giustificazione piena e inequivocabile per condurre questi tipi di operazioni contro coloro che non solo chiedono apertamente e con orgoglio la nostra distruzione, ma guidano e dirigono le forze per realizzarla.

Dobbiamo completamente demolire l’apparato del terrorismo. Dobbiamo distruggere la sua capacità di minacciare la nostra popolazione e il nostro territorio, e non fermarci fino a quando questo obbiettivo non sarà stato raggiunto.

Dobbiamo resistere in modo deciso alla pressione diplomatica e internazionale per portarci a un cessate il fuoco che lasci Hamas intatto e persino rafforzato, come è avvenuto di recente. Non dobbiamo più giocare con le vite dei nostri residenti per i guadagni trascurabili di una risoluzione leggermente meno partigiana da parte delle Nazioni Unite. A Israele è stato già venduto questo accordo in passato, e si è dimostrato essere del tutto illusorio.

L’operazione dovrebbe concludersi solo quando verrà alzata la bandiera bianca della resa e saremo in grado di imporre le nostre condizioni e le nostre esigenze di sicurezza.

La storia ci insegna che le guerre sono st finite quando una parte ha vinto e una ha perso. Sappiamo che aspetto ha una vittoria di Hamas; il gruppo terrorista lo dice ancora e ancora. Cerca la completa e totale distruzione dello Stato di Israele, massicci spargimenti di sangue e l’annientamento dei suoi cittadini.

Nessuna leadership nella storia della guerra moderna ha agito in questo modo. Tuttavia, possiamo fermare questa politica immorale, inconcepibile e autodistruttiva con i nostri voti il 9 aprile.

Non bisogna ascoltare quelli che dicono che la vittoria su Hamas non è raggiungibile. Voci simili hanno detto le stesse cose sull’ ISIS, e ora vediamo che è stato sconfitto in ogni modo e forma.

È chiaro che attori come l’Iran, Hezbollah e altri ci osservano e percepiscono la nostra debolezza. Hanno visto la nostra recente capitolazione e stanno affilando i loro coltelli per scontri molto più tosti.

Distruggere Hamas è l’unico atto che ci restituirebbe la nostra deterrenza e metterebbe in guardia i nostri nemici obbligandoli prenderne atto.

I cittadini possono inviare il messaggio che l’Israele di domani non è più disposta a tollerare un’organizzazione genocida che invia i suoi razzi e i suoi assassini sul nostro territorio, senza ripercussioni severe e irrevocabili.

La decisione su chi vincerà e chi sarà sconfitto è nostra e solo nostra. Scegliamo saggiamente.

Oded Forer è un membro della Knesset per Yisrael Beytenu e presidente della Knesset Israel Victory Caucus.

Traduzione di Niram Ferretti

https://www.meforum.org/57880/full-defeat-hamas-israel-security

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