Storia di Israele e dell’Ebraismo

1-2 giugno 1941: Farhud, il massacro degli ebrei iraqeni

Oggi commemoriamo il Farhud (termine arabo per “espropriazione violenta”), in cui, nei giorni 1 e 2 giugno del 1941, in occasione della festa di Shavuot a Baghdad, ebrei innocenti sono stati uccisi, migliaia sono stati brutalizzati e le proprietà ebraiche sono state saccheggiate.
Il Farhud, istigato da leader arabi palestinesi tra cui il Gran Muftì di Gerusalemme Amin al-Husseini, fu uno dei tanti eventi che causarono l’ultimo esodo forzato dai paesi arabi di 850.000/900.000 profughi ebrei.

In netto contrasto con il Farhud è l’invenzione araba della “Nakba”, il “grande disastro”, che gli arabi della regione e i loro seguaci commemorano ogni anno nel giorno della fondazione di Israele.

Al contrario, è degli arabi la responsabilità del problema dei profughi arabi. E’ un fatto storico che l’esodo arabo dalla Palestina Mandataria sia iniziato solo poche settimane dopo l’emanazione del piano di spartizione delle Nazioni Unite nel 1947. I primi arabi a lasciare le loro case e le loro terre lo hanno fatto incoraggiati dai loro stessi leader, che intendevano scatenare la guerra nel 1948. Mentre la leadership araba incoraggiava gli arabi a lasciare la zona, la leadership ebraica ha tentato più volte di convincere gli arabi a rimanere per costruire insieme lo Stato di Israele.

Fonte: pagina facebook Padre Gabriel Naddaf in italiano

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