Storia di Israele e dell’Ebraismo

A Ferrara il Festival del Libro Ebraico

Torna a Ferrara anche per l’edizione 2016 il Festival del Libro Ebraico, inaugurato ieri sera (sabato 3 settembre)  alle 21.30 da un’esibizione dell’ottimo trombettista jazz israelo-americano Avishai Cohen, insieme a Yonathan Avishai al piano, Barak Mori al basso e Nasheet Waits alla batteria.
Con la prestigiosa cornice rinascimentale del Giardino di Palazzo Roverella sullo sfondo, l’evento è iniziato con il saluto delle autorità al pubblico: è intervenuta, tra gli altri, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni.
A partire dalle 21.45 è stato possibile invece visitare il cantiere del MEIS (in via Piangipane 81) in notturna.
Il Festival del Libro Ebraico è organizzato proprio dalla Fondazione MEIS, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara.

La giornata di oggi, domenica 4 settembre, si è invece aperta con l’incontro sul tema “Stampatori ebrei a Ferrara”, con relatori il rabbino capo di Ferrara, Luciano Caro, e il direttore dell’area Comunicazione dell’UCEI, Guido Vitale.
Uno degli incontri principali è sul tema della “partecipazione degli ebrei alla prima guerra mondiale”, con Alberto Cavaglion, dell’Università di Firenze, Gadi Luzzatto Voghera, neo direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, e Carlotta Ferrara degli Uberti, dell’University College di Londra. Moderatrice Anna Quarzi, dell’Istituto Storia Contemporanea di Ferrara, che ha collaborato con il Meis alla realizzazione della tavola rotonda. Presenti gli studenti del Liceo Scientifico “Roiti” di Ferrara.

Da non perdere anche la presentazione del primo volume del “Progetto Talmud: Trattato RoshHashanà”, con Clelia Piperno (direttore del progetto), rav Gianfranco Di Segni (coordinatore della traduzione) e ShulimVogelmann (La Giuntina).
In mattinata anche la consegna del premio Pardes: lo scrittore e storico Riccardo Calimani è stato premiato per la categoria saggistica; Ernesto Ferrero, già direttore del Salone internazionale del libro di Torino e presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi, alla carriera; infine l’autore Emilio Jona alla letteratura.
Nel pomeriggio la tavola rotonda internazionale “Una memoria per il futuro: la missione dei musei ebraici”. A partire dalle 16.30, al Ridotto del Teatro comunale, i direttori di alcuni importanti musei ebraici di tutto il mondo si sono confrontati sul tema della storia dell’ebraismo e su come raccontarla. Relatori Paul Salmona del Museo d’arte e di storia dell’ebraismo di Parigi, Emile Schrjver del Museo ebraico di Amsterdam, Dariusz Stola del Museo di storia degli Ebrei Polacchi di Varsavia, Orit Shaham Gover del Museo delle diaspore di Tel Aviv, e, in qualità di padrona di casa, Simonetta Della Seta, direttrice del Meis. A introdurre il dibattito è stato Dario Disegni, moderatore il direttore de La Stampa Maurizio Molinari.

Presenti e a disposizione del pubblico per tutta la giornata di domenica, alla Sala estense di Palazzo Roverella, ebraisti e nomi illustri della cultura come Riccardo Calimani, rav Roberto della Rocca, Simon Levis Sullam, Donatella Calabi, Mauro Perani e Sergio Minerbi.
Alla biblioteca Vigor, in via Previati 18, proiettato il video “Il ghetto di Venezia, 500 anni di vita”, diretto da Emanuela Giordano, e una “Intervista impossibile a Donna Gracia Mendes Nasi”, con la regia di Carlo Magri.
Alle 19, nella sede dell’associazione “RroseSélavy” (via Ripagrande 46), taglio del nastro della mostra “Alefbeth. Segni dell’alfabeto ebraico”, a cura di Gloria Soriani.

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