Israele e Medio Oriente

Giornalista italiano licenziato dall’Ansa: intervistava israeliani per Hezbollah

Il giornalista italiano Michele Monni è stato licenziato dall’agenzia di stampa ANSA dopo aver ingannato alti funzionari politici e militari israeliani intervistandoli per conto di Hezbollah.
Monni ha infatti filmato e intervistato alcune figure importanti, tra cui l’ex ministro della Difesa Amir Peretz, la parlamentare Tzipi Livni,  il parlamentare Eyal Ben-Reuven e il militare Tomer Weinberg che è stato ferito mentre era in servizio di pattuglia assieme ai soldati israeliani rapiti e poi uccisi Eldad Regev e Ehud Goldwasser.
Queste interviste non servivano però all’Ansa, ma per un documentario di Hezbollah in cui si commemorava il decimo anniversario della seconda guerra del Libano, scoppiata quando l’organizzazione sciita libanese ha attaccato un reparto dell’esercito israeliano e rapito Goldwasser e Regev.

Il fatto che Monni abbia effettuato delle interviste per conto di Hezbollah ha causato grande imbarazzo all’ANSA, tanto che il responsabile esteri Luigi Ambrosino ha comunicato all’ambasciata israeliana di Roma di aver deciso di risolvere il contratto con Monni.
Il capo degli uffici ANSA in Israele, Mossimo Lomokano, ha riferito di “non aver mai dato al giornalista freelance Michele Monni alcun incarico di intervistare le persone contattate per il servizio sulla guerra israelo-libanese del 2006. Monni non ha mai comunicato all’ANSA che stava facendo queste interviste. Inoltre, l’ANSA non ha mai pubblicato alcun intervista fatta da Monni per quanto riguarda quegli eventi”.

L’agenzia ha anche inviato una lettera di scuse all’Ambasciata di Israele in Italia, esprimendo preoccupazione sulle ricadute negative che questo fatto potrebbe avere sui suoi reporter in Israele.

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