Islam e Islamismo

A Modena cittadinanza onoraria a Nosheen, pakistana picchiata per aver rifiutato matrimonio combinato

Nosheen Butt porta ancora i segni del terribile pestaggio cui è stata sottoposta il 3 ottobre 2010. Di famiglia pakistana, nata in Italia, si sentiva italiana e voleva vivere da donna libera. Insopportabile per i suoi famigliari, in primis per il fratello e il padre che l’hanno picchiata a sangue. Non voleva sposarsi con l’uomo che era stato scelto per lei, un anziano parente pakistano che Nosheen non aveva neppure mai visto.
Anche la madre, Shanhaz Begum, ha provato a prendere le sue parti, venendo picchiata, lapidata e lasciata agonizzante nel cortile di casa, a Novi di Modena. Morirà per le ferite riportate. Avrebbe voluto divorziare dal marito, probabilmente anche a causa dei dissidi sul matrimonio combinato per la figlia. Non ha mai potuto farlo.

Shanhaz è stata lapidata dal marito, Nosheen colpita ripetutamente con una spranga dal fratello. Il processo ha stabilito che è stato un unico assalto. La giustizia ordinaria ha fatto il suo corso:  Butt Amhad Khan sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di sua moglie Shanhaz; il figlio Butt Umair Amhad vent’anni per concorso in omicidio e il tentato omicidio della sorella Nosheen.
Per Nosheen, che a differenza di sua madre è rimasta viva nonostante i terribili supplizi, restava ancora da fare qualcosa. Oggi, 21 dicembre 2015, a poco più di 5 anni di distanza dall’atroce duplice pestaggio, riceverà la cittadinanza onoraria nel corso di una cerimonia presso la Prefettura di Modena, alla presenza delle autorità cittadine. Anche l’Italia ha la sua Malala, per la verità poco valorizzata dai media.

Clicca per commentare

Devi accedere per inserire un commento. Login

Rispondi

Torna Su