Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

George Soros. Il sabotatore di Israele

Un grave caso di autodissoluzione ebraica è quello rappresentato da George Soros, il più facoltoso e persistente oppositore di Israele.

Per Soros, “discepolo” di Popper, Israele dovrebbe essere spazzato via e rimpiazzato con una società più giusta ed equa. Non si sa esattamente cosa abbia in mente il finanziere, ma sicuramente, finanziando gruppi filopalestinesi, la sua idea di una società migliore e “aperta” deve trarre ispirazione dai fiorenti modelli arabi e islamici che circondando Israele.

Ieri il sito DCLeakes in una operazione di hackeraggio è riuscito a trafugare migliaia di documenti dal database della Open Society Foundation che fa capo a Soros.
Dalle mail trafugate sono di particolare interesse quelle legate a organizzazioni non governative virulentamente anti-israeliane a cui Soros ha fatto pervenire copiosi fondi.

Le mail in oggetto rappresentano qualche problema per la setta dei complottisti i quali hanno nella figura dell’ebreo orditore di trame oscure uno dei loro paradigmi preferiti. In effetti Soros sembra in parte confermare questa immagine solo che il suo accanimento contro Israele smonta uno degli assunti principe del complottismo (che non ha mai riunciato allUrtext di tutti i complotti, “I Protocolli dei Savi di Sion”), quello della finanza ebraica che lavora a tutto spiano per lo stato ebraico.

In una intervista data nel 1998 il magnate ungherese così rispondeva alle domande del suo intervistatore riguardo a un episodio emblematico accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Kroft: “Mi sembra di capire che lei accompagnava questo suo protettore il quale sosteneva che lei fosse il suo figlioccio”.
Soros: “Sì, sì”
Kroft: “Lo accompagnava e lo aiutava nella confisca di proprietà ebraiche”.
Soros: “Sì è corretto. Sì”.
Kroft: “Mi sembra una esperienza che avrebbe potuto spedire parecchia gente sul lettino dello psichiatra per molto tempo. Fu difficile?”.
Soros: “No, affatto. Assolutamente. Magari quando sei un ragazzino non vedi il rapporto. Ma non mi creò alcun problema”.
Kroft. “Nessun senso di colpa?”.
Soros: “No”.
Kroft: ” Per esempio, ‘Sono ebreo ed eccomi qui che guardo queste persone che se ne vanno. Potrei facilmente essere con loro. Dovrei essere con loro’ Niente del genere?”.
Soros: “Certo, avrei potuto trovarmi dall’altra parte, o avrei potuto essere colui che veniva espropriato dei suoi averi. Ma non c’era alcun motivo perché non fossi lì. In un senso ironico è come con i mercati finanziari, se non fossi lì non opererei, ma qualcun’altro lo farebbe al posto mio”.

Ecco, sì. Se non mettesse a disposizione la sua esorbitante disponibilità economica anche per demonizzare Israele, “qualcun’altro” lo farebbe al posto suo.
Meglio che lo faccia lui che oltretutto ha il vantaggio di essere anche ebreo.

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