Israele e Medio Oriente

Il gioco sporco di Putin con Israele

Il 28 dicembre 2021, la Corte Suprema della Federazione Russa ha decretato la chiusura di Memorial Internazionale, l’associazione che da tre decenni custodisce coraggiosamente i diritti civili e lavora per preservare la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche.  

Adesso, attraverso l’inasprimento della «legge sugli agenti stranieri» del 2012, una nuova organizzazione si appresta a essere bandita dalla Russia di Putin, si tratta della filiale dell’Agenzia Ebraica per Israele, che da sempre si occupa di far emigrare in sicurezza gli ebrei russi verso lo Stato ebraico.  

Negli ultimi mesi, circa tredicimila ebrei russi hanno lasciato il loro Paese d’origine per Israele. Un numero superiore a quello degli ebrei che hanno lasciato l’Ucraina (8.500). Una fuga dettata principalmente dal rifiuto della guerra in atto, che il Cremlino non ha apprezzato. 

Fermare le attività dell’Agenzia in quello che, ormai, è il regno personale di Vladimir Putin, avrebbe pesanti conseguenze per gli ebrei russi, per i quali diventerà più difficile trasferirsi nello Stato ebraico, poiché le reti di supporto per facilitare il processo di espatrio spariranno e, insieme a esse, tutto il lavoro che l’Agenzia stava portando avanti per gestire le comunità ebraiche in territorio russo.  

La celebrazione organizzazione ebraica, fondata nel 1929 da Chaim Weizmann, futuro primo presidente dello Stato d’Israele, venne bandita dall’Unione Sovietica e solo alla fine degli anni Ottanta ha ripreso le sue attività in Russia.  

Putin sta utilizzando gli ebrei del suo Paese come pedine per compiacere l’Iran, uno dei pochi alleati rimastogli. Non a caso il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Khamenei, ha scritto su Twitter: «Le recenti posizioni assunte dal presidente della Russia contro i sionisti sono lodevoli». Non poteva andare diversamente.  

Le azioni della Russia nei confronti d’Israele e degli ebrei, dalla condanna delle operazioni militari in Siria fino al recente incontro con la Turchia per discutere del grano ucraino avvenuto proprio in Iran, dovrebbero mettere in allarme coloro che si dicono «filoisraeliani e simpatizzanti della Russia». Insomma: continua il gioco sporco di Putin con Israele. 

 

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