Elementi di propaganda

Il romanzo nero su Israele del corrispondente del Corsera

Quando non si ha il coraggio delle proprie opinioni si preferisce mascherarle con dei veli, sottili a dire il vero, in modo da fare credere di essere obiettivi, imparziali cronisti della realtà.

Lorenzo Cremonesi, su Il Corriere della Sera finge di fotografare con occhio distaccato il conflitto tra Israele e Hamas, ma è del tutto palese la forzatura ideologica con cui lo rappresenta. Di lui abbiamo già dato conto e di nuovo lo facciamo.

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La maschera ormai è stata gettata a terra. Negli ultimi articoli  e video da Gerusalemme e Gaza, Cremonesi ci racconta di ebrei ortodossi che vorrebbero distruggere la Spianata delle Moschee (che è anche e precedentemente Monte del Tempio) per edificarvi il Terzo Tempio, accusa confezionata dal Mufti di Gerusalemme negli anni ’30, e di un vero e proprio progetto sionista genocida in corso a Gaza, dove intervista selettivamente chi afferma che i bombardamenti israeliani avvengono senza preavviso.

Per Cremonesi c’è un piano preciso sostenuto da quello che è ormai diventato la caricatura del villain per antonomasia, Itmar Ben Gvir, ministro per la Sicurezza, “che vorrebbe cercare di sfruttare il momento per espellere all’estero il massimo numero di palestinesi”.

Dunque, agli occhi di Ben Gvir e dei suoi invasati seguaci il pogrom del 7 ottobre “offre l’opportunità di realizzare il vecchio sogno sionista di regalare agli ebrei ‘una terra senza popolo per un popolo senza terra’. In questo senso vanno le azioni militari e le prese di posizione dei dirigenti israeliani negli ultimi giorni”.

Cremonesi storico improvvisato, estrapola una celebre frase di Theodore Herzel spacciandola per progetto sionista, quando era già chiaro a Vladimir Jabotinsky negli anni ’20 che il sionismo avrebbe dovuto tenere conto che la Palestina non era una regione spopolata ma che vi dimoravano gli arabi, e che con loro bisognava trovare una forma di convivenza a patto che accettassero il diritto degli ebrei di vivere sulla terra dalla quale avevano avuto origine. Ma il peggio viene dopo, i bombardamenti in corso sarebbero, per il giornalista, finalizzati se non a un progetto genocida (è insistita la sua sottolineatura dei “massacri”) allo spopolamento della Striscia.

Dunque la guerra in corso ha un obiettivo dichiarato, abbattere il governo terrorista di Hamas, il quale sarebbe però la copertura del “vecchio sogno sionista”.

Si potrebbe, a questo punto fare un passo ulteriore, Cremonesi dovrebbe prendere più lena, e affermare che l’eccidio del 7 ottobre è stato organizzato da Israele al fine di trasformare Gaza in una Cartagine moderna.

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