Editoriali

In piazza contro l’Unesco. Supportiamo l’iniziativa del Foglio

La sede dell’Unesco a Roma trasformata nel nostro muro del pianto. E’ l’idea della testata Il Foglio che supportiamo e pubblicizziamo volentieri. L’appuntamento è per domani, mercoledì 19 ottobre alle 15, in piazza di Firenze 27, di fronte alla sede italiana dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco).
Una delegazione del Foglio porterà le lettere di coloro che hanno scritto alla testata mostrando contrarietà e indignazione nei confronti dell’ultima risoluzione dell’Unesco, sostenuta da alcuni paesi islamici, che nega l’identità ebraica di alcuni siti di Gerusalemme. L’Italia si è vergognosamente astenuta.
Solo Usa, Regno Unito, Germania, Lituania, Estonia e Paesi Bassi hanno votato contro. La speranza è che almeno l’Italia si unisca ai No nella prossima riunione, quando il testo passerà per la votazione finale.

Onore a Il Foglio, l’unico quotidiano italiano da sempre schierato senza se e senza ma con Israele.
L’iniziativa, promossa per il 19 ottobre contro la sciagurata risoluzione filoislamica dell’UNESCO il cui intento è obliterare la storia ebraica da Eretz Israel, testimonia l’impegno concreto di questo giornale.
Grazie a Claudio Cerasa, Giulio Meotti e ovviamente, a Giuliano Ferrara.
A nome di tutti i collaboratori de L’Informale esprimiamo la nostra incondizionata adesione.
Ecco l’articolo del Foglio che annuncia l’iniziativa:

Nella vergognosa indifferenza di alcuni tra i più grandi paesi dell’occidente, Italia compresa, venerdì scorso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, l’Unesco, ha scelto di inviare un messaggio negazionista al mondo intero votando a larga maggioranza, a proposito di Educazione, una risoluzione sostenuta da alcuni paesi islamici (Algeria, Egitto, Marocco, Oman, Qatar e Sudan) che negando l’identità ebraica di alcuni siti di Gerusalemme, tra i quali il Monte del Tempio e il Muro del Pianto, il luogo più sacro agli ebrei del mondo intero, ha dato vita a quella che giustamente viene definita una grande Shoah culturale della memoria. Quattromila anni spazzati via con una mozione che cancella la vita millenaria della Gerusalemme ebraica e che contribuisce a negare la legittimità dell’esistenza di Israele attraverso un escamotage culturale: la negazione della sua storia.

Come abbiamo ricordato sabato sul Foglio, contro questa mozione sono stati appena sei i paesi a votare contro (Stati Uniti, Gran Bretagna, Lituania, Olanda, Germania ed Estonia) e questo giornale si augura che il viaggio in America del presidente del Consiglio Matteo Renzi possa essere un buon auspicio per portare anche l’Italia a ribellarsi contro quello che è uno dei passaggi di una grande e silenziosa guerra culturale di delegittimazione combattuta contro Israele (dall’Unione europea che sceglie di marchiare i prodotti delle colonie israeliane, con lo stesso stile con cui un tempo si imponevano le stelle gialle di Davide; fino alla scelta della Ue di tenere Hamas fuori dalla lista delle organizzazioni terroristiche). Tra lunedì e martedì della prossima settimana la risoluzione sarà sottoposta a un voto definitivo e nei prossimi giorni il Foglio ospiterà i commenti dei suoi lettori sul tema.

Ma faremo anche di più. L’Unesco ha scelto di cancellare il Muro del Pianto dalla storia di Israele e degli ebrei e noi per un giorno, mercoledì 19 ottobre, alle 15 trasformeremo la sede dell’Unesco a Roma (Piazza di Firenze, 27, a pochi passi dal Parlamento) nel nostro Muro del Pianto: portando di fronte alla sede italiana dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura le lettere del Foglio e dei nostri lettori per spiegare che cancellare la storia di Israele non è Educazione, non è Scienza, non è Cultura: è semplicemente una Shoah culturale. Continuate a scriverci qui: murodelpianto@ilfoglio.it

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