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Israele riapre il confine con l’Egitto, ma resta la minaccia ISIS

Oggi è stato riaperto il valico di confine che divide Israele dall’Egitto in corrispondenza delle città di Eilat e Taba, sulla strada che conduce direttamente alla penisola del Sinai. Nelle ultime due settimane, in particolare dopo gli attentati della domenica delle palme in cui due attentatori suicidi hanno fatto esplodere la chiesa di San Giorgio a Tanta, delta del Nilo, e quella chiesa Coopta Ortodossa di San Marco da Alessandria, causando la morte di numerose decine di cristiani, Israele ha invitato i propri cittadini a non attraversare il confine, indicando come crescenti le attività degli affiliati ISIS operanti in Egitto.

Precedentemente conosciuto con il nome di Ansar Bait al-Maqdis (Sostenitori di Gerusalemme), il gruppo operava attivamente nel Sinai nell’ambito degli scontri tra Israele e Gaza.  Successivamente, nel 2014, si è unito alla causa dello Stato Islamico, cambiando nome in “ISIL- Sinai Province” e opponendosi all’esercito egiziano con la stessa ferocia con la quale avevano combattuto contro Israele.  L’ufficio israeliano che si occupa di contro-terrorismo nella regione ha affermato che nonostante la riapertura del valico “La minaccia Jihadista nel Sinai è concreta e immediata” e che turisti e cittadini israeliani corrono ancora un grande rischio ad attraversare il confine.

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