Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

La Germania alla Polonia: “La responsabilità della Shoah è solo nostra”

Il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, ha detto che la Shoah è responsabilità esclusiva della Germania, sostenendo le ragioni della Polonia nel recente dibattito sulla complicità nel genocidio.
La precisazione di Gabriel è arrivata sulla scia di uno scontro politico tra Polonia e Israele in seguito alla nuova legge polacca appena approvata, in base alla quale sarà severamente sanzionato ogni riferimento alla complicità della Polonia nelle deportazioni naziste sul territorio polacco durante la seconda guerra mondiale.
Gli Stati Uniti hanno sostenuto le ragioni di Israele nel dibattito, affermando che il disegno di legge avrebbe avuto un impatto negativo sulla libertà di espressione e sollecitando il presidente polacco Andrzej Duda a porre il veto.
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha respinto queste accuse, replicando che la Polonia non avrebbe mai limitato la libertà di discutere sulla Shoah e che Varsavia comprende le reazioni e i sentimenti di Israele su un argomento come questo.

Il ministro tedesco Gabriel ha aggiunto che la Polonia può contare sul contributo della Germania nel condannare le distorsioni della storia, tra cui la descrizione dei campi nazisti nella Polonia occupata come “campi di concentramento polacchi”, definizione per l’appunto contestata da Varsavia.
Su twitter, il ministro degli Esteri tedesco ha rimarcato questa posizione, dicendo che non ci possa essere “alcun dubbio” sul fatto se la Polonia sia stata o meno complice dello sterminio degli ebrei.
“Per 15 anni ho organizzato viaggi per giovani ad Auschwitz e Majdanek. Questi campi erano tedeschi, non ci sono dubbi: l’uso del termine ‘campo di sterminio polacco’ non è corretto” ha twittato il ministro, che ha concluso il suo messaggio rivolto alla Polonia sottolineando che il popolo tedesco sia “convinto che solo una valutazione attenta della nostra storia può portare alla riconciliazione. Ciò include persone che hanno dovuto sperimentare la sofferenza intollerabile della Shoah e hanno potuto parlare senza restrizioni di questa sofferenza” ha sottolineato.

 

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