Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

La vecchia bufala dei “300 sopravvissuti alla Shoah che criticano Israele”

“Gaza, oltre 300 sopravvissuti alla Shoah contro Israele”.
Anzi, no. Anzi, sì. Anzi, forse.
Astuzie e distorsioni della propaganda.
Secondo numerose ed autorevoli fonti giornalistiche, nazionali come internazionali, oltre 300 sopravvissuti alla Shoah l’estate scorsa avrebbero pubblicato una lettera a pagamento sul New York Times per condannare “il massacro di palestinesi a Gaza” e, contestualmente, gli USA e l’Occidente per il loro appoggio a Tel Aviv.
Un gesto carico di significato, dunque, dal momento in cui la critica ad Israele arriverebbe, questa volta, dal suo interno e, per di più, dai reduci della più grande tragedia abbattutasi sul popolo ebraico nella sua storia conosciuta.
Il ricorso al “fact checking”, tuttavia, farà emergere e consentirà di evidenziare alcune manipolazioni e distorsioni della notizia tese ad alterarne la sostanza, insieme alla forma, a scopo propagandistico.

Dei 327 sottoscrittori, infatti, soltanto 32 sono “survivors” (persone nate prima del genocidio nazista e che vi hanno assistito, sopravvivendogli) e la stragrande maggioranza di loro vive e risiede lontano da Israele, non a diretto contato con il conflitto in corso con l’elemento arabo-musulmano, oggi come dal 1948.
Abbiamo assistito e stiamo assistendo, dunque, ad un caso di propaganda “grigia” (parzialmente falsa), elaborata allo scopo di “caricare” la componente emotivo-emozionale della lettera.

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