Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

L’arenamento della dichiarazione IHRA

Passa più di un anno, ma nulla di rilevante accade. Perinde ac cadaver resta il governo in carica sulla dichiarazione IHRA, acronimo per la International Holocaust Remembrance Alliance, di cui insieme ad altri 33 paesi, l’Italia è parte.
Il documento IHRA non è stato mai accolto nella sua interezza. Il Consiglio dei Ministri, come si può leggere chiaramente sul sito della Presidenza del Consiglio, ha accolto la seguente definizione di antisemitismo:
‘L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree e non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto’.
Questa è solo la prima delle definizioni di antisemitismo contenute nel documento, ed è la definizione generica, operativa, una sorta di incipit, ma che ne è delle altre 11, tra le quali la seguente?
“Negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione, per esempio, affermare che lo Stato di Israele sia una impresa razzista”.
Nessuno dei 18 paesi che hanno già adottato il documento IHRA lo ha fatto parzialmente. Voleva farlo parzialmente Jeremy Corbyn, quando venne chiesto al partito laburista di adottare il documento nella sua interezza, dopo l’onda dei continui scandali a sfondo antisemita emersi all’interno del partito.
Ovviamente, Corbyn, non era d’accordo nel reputare una forma di antisemitismo considerare Israele uno Stato razzista. L’ex governo Conte è andato molto in là rispetto a Corbyn. Su 11 definizioni di antisemitismo ha adottata unicamente quella operativa. Ed è ancora questa definizione che permane nel governo Draghi.
D’altronde, come meravigliarsi di questo compromesso al ribasso tutto italiano, visto che conteporaneamente si è salutato come un grosso passo avanti il fatto che sia stata nominata coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo la pedagogista Milena Santerini, la quale ha fatto prontamente sapere che, “Per me gli ebrei si difendono difendendo tutti. L’odio è uno solo, accomuna le sue vittime nel colpire alla cieca. Sono impegnata contro l’antisemitismo nello stesso spirito con cui denuncio l’islamofobia e l’antiziganismo, cioè il pregiudizio contro i musulmani e i rom”?
Meravigliosa no? Sul sito di Gariwo dovrebbero fornirle una rubrica a parte, in cui insieme a Gabriele Nissim e Anna Foa fornirà il suo contributo all’istituzione del grande mischione. Un bel calderone in cui l’odio per gli ebrei è messo insieme a quello per gli zingari e i musulmani. Mancano gli omosessuali, probabilmente perchè non sono etnicamente definibili.
Le istutuzioni ebraiche sono silenti, da allora, da quando prendendo lucciole per lanterne la presidente dell’UCEI, Noemi Di Segni poteva scriveva con fervore gaudioso, “Il governo italiano scrive una pagina fondamentale nella lotta all’odio anti-ebraico in ogni sua forma, compresa quella particolarmente insidiosa di chi mina alla legittimità di Israele di esistere e difendersi. Una lacuna finalmente colmata, come già fatto da altri Paesi europei, sulla base della risoluzione del Parlamento europeo e la più recente e unanime decisione del Consiglio d’Europa. Oggi è una giornata importante che avvierà un percorso di ulteriore esame tecnico legale e di condivisione con altre istituzioni del paese”.
Poi, qualcuno, le ha spiegato.

 

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