Islam e Islamismo

Sarsour vs Bialik: su Israele scoppia la polemica tra femministe

Il movimento femminista statunitense sembra essersi unito nell’individuare un nemico: il presidente Donald Trump, la cui semplice elezione aveva convinto milioni di donne da tutti i ceti sociali a scendere in strada per protestare contro politiche e atteggiamenti ritenuti maschilisti e sessisti. Tra le leader di questa nuova ondata di proteste del movimento femminista, spicca il nome di Linda Sarsour.
L’unità è però messa in crisi da alcune importanti divergenze emerse in questi giorni. La stessa Sarsour, infatti, è anche una nota attivista filo-palestinese senza peli sulla lingua ed ha recentemente polemizzato dopo aver scoperto che tante femministe ebree non sono d’accordo con alcuni principi chiave del movimento femminista.

Quando si parla di femminismo, si parla di difendere i diritti che tutte le donne e le loro famiglie hanno a vivere in dignità, pace e sicurezza. Si tratta di garantire alle donne l’accesso all’assistenza sanitaria e altri diritti fondamentali. E Israele è un paese che continua a occupare i territori in Palestina, assediando famiglie e disponendo posti di blocco ovunque“.
Secondo l’attivista “Semplicemente non ha alcun senso che qualcuno si chieda: “C’è spazio nel movimento per le persone che sostengono lo stato di Israele e non lo criticano?”
Non ci può essere spazio per loro nel femminismo. O si lotta per i diritti di tutte le donne, comprese le palestinesi, o per nessuna. Non c’è proprio alcun motivo per girarci intorno
“.

Parole sconclusionate e pronunciabili solo da chi è talmente disinformato da ritenere che Israele non rispetti i diritti delle donne, tanto da scatenare la reazione della star della sit-com “Big Bang Theory”, Mayim Bialik, la quale ha accusato Linda Sarsour di sbagliare approccio sulla questione. In un post sul suo sito GrokNation, Bialik ha scritto:
Sionismo significa credere nel diritto del popolo ebraico ad avere uno stato autonomo in Israele.
Io sono una sionista.
Il femminismo è invece la convinzione che un movimento guidato da donne possa portare all’uguaglianza di razza, classe e genere e che le donne meritino gli stessi diritti e privilegi concessi agli uomini. Sono una femminista”.

L’attrice quarantunenne ha continuato:

Come sionista femminista, non posso credere che mi venga chiesto di scegliere tra le due cose o addirittura che sia costretta a difendere la mia identità religiosa, storica e culturale. La ‘sinistra’ ha la necessità di far riparare il microscopio che usa per osservare Israele e tutti abbiamo bisogno di fare un passo indietro e ricordare che uniti siamo più forti: donne, uomini, amanti della pace, amanti della libertà e della giustizia.
Accusare il sionismo di essere incompatibile con il femminismo è incredibilmente miope. E’ frutto di un pregiudizio generico contro l’intero popolo ebraico. Questo non è giusto“.
Non è la prima volta che Mayim Bialik ha difeso Israele e il popolo ebraico, rispondendo tante volte alle critiche e non facendo mai marcia indietro.

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