Storia di Israele e dell’Ebraismo

Il Castello di Hartheim e l’Aktion T4

Il castello di Hartheim, situato ad Alkoven, vicino Linz, in Austria, e nelle vicinanze del Campo di Concentramento di Mauthausen, risale originariamente al Sec. IX. L’attuale costruzione venne edificata alla fine del Sec. XVI. Dal 1793 la struttura è di proprietà dei principi di Starhemberg. Nel 1898 il Castello venne donato alla Società di mutua assistenza dell’Alta Austria, affinché vi venisse stabilita una casa di cura per bambini mentalmente e fisicamente menomati.

Dopo l’annessione dell’Austria, nel 1938, l’edificio venne confiscato e, tra la fine del 1939 ed i primi anni del 1940, venne convertito in uno dei centri per il programma nazista  di eutanasia denominato Aktion T4. Vi vennero a quel punto istallati una camera a gas (5.8×3.8×2.7 mt) e almeno due crematori: uno situato in una stanza sul lato est del cortile, ed uno nel cortile stesso. Uffici ed alloggi vennero disposti al piano superiore del castello, mentre l’intera macchina di morte occupava il piano terreno tutto attorno al cortile interno.

La camera a gas aveva l’aspetto di una doccia comune, e poteva contenere  fino a 150 persone. Sul lato sinistro della costruzione venne predisposto un recinto in legno per le vittime, in modo che il loro arrivo rimanesse nascosto.

Durante il maggio del 1940 vennero uccisi con il gas letale i primi 633 pazienti. Quattro autisti guidavano il grande autobus grigio dell’organizzazione Gekrat, incaricata di portare le vittime al castello. Se dopo il crematorio eventuali ossa fossero rimaste visibili, venivano polverizzate con un trita ossa. Almeno una volta alla settimana, poi, un camion lasciava il castello per trasportare e scaricare le ceneri nel fiume Donau.

L’austriaco Vinenz Nohel venne assegnato ad Hartheim come fuochista, ricevendo una paga di 170 Reichsmark al mese, più una indennità di 35 RM per la separazione dalla famiglia, ed un premio di 35 RM per il silenzio. Successivamente, “poiché il lavoro al crematorio era veramente estenuante e psicologicamente devastante, ricevemmo anche un quartino di grappa al giorno”.

Sebbene sia impossibile calcolare il numero definitivo di di vittime relative a ciascun centro di eutanasia, si calcola che nell’Agosto del 1941 il letale contatore di Hartheim abbia raggiunto almeno 18.269 vittime. In seguito durante l’operazione Sonderbehandlung 14f13, un minimo di almeno altre ulteriori 12.000 vittime vennero uccise, e tra loro anche più di 8.000 internati dei campi di Dachau e Mauthausen/Gusen. Tra di loro, prigionieri di guerra Russi, Ebrei Ungheresi, testimoni di Geova e Musulmani.

I primi prigionieri selezionati da Dachau, alcuni dei quali registratisi volontariamente per essere trasferiti in un “campo di convalescenza” o “sanatorio”, giunsero ad Hartheim non oltre il Gennaio del 1942. Quando gli effetti personali dei trasferiti vennero inviati al campo e bollati come “Hartheim”, i trasferimenti volontari cessarono.

Alcuni prigionieri venivano trasferiti ad Hartheim anche dai campi di Groß-Rosen, Sachsenhausen e Ravensbrück. Incontravano tutti una sorte comune.

Quando nell’agosto 1941 Hitler ordinò di cessare la gassazione degli handicappati, nei centri T4 vennero uccisi esclusivamente i prigionieri dei campi di concentramento.

I cittadini che abitavano nei pressi del castello divennero ben presto consapevoli delle esecuzioni. Dopo l’arrivo dell’autobus grigio, una grande nuvola nera compariva sopra il castello. Nelle giornate più nuvolose, il fumo raggiungeva la cittadina di Hartheim, con il suo odore di carne e capelli bruciati, causando intossicazioni e danni psicologici alle persone. Il fatto che molte persone raggiungessero il castello ma nessuna ne facesse ritorno circolò velocemente di bocca in bocca. Per questo motivo le autorità di Hartheim organizzavano spesso degli incontri pubblici. Ufficialmente si disse che le nuovole di fumo nero erano causate dall’utilizzo di olio contaminato, e vennero diffuse delle diffide verso chi affermasse il contrario.

L’ultima gassazione ad HArtheim ebbe luogo l’11 Dicembre del 1944. Dal dicembre 1944 al Gennaio 1945 gli internati di Mauthausen ricevettero l’ordine di smantellare il castello dalle strumentazioni per le esucuzioni. Nonostante la maggior parte della documentazione sull’Aktion T4 venne distrutta entro la fine della guerra , un gruppo di investigazione americano scopri al castello una scatola contenente i dati statistici di tutti pazienti uccisi, dai quali fu poi possibile in seguito stabilire il numero delle vittime dell’Aktion T4.

Nel 1954 le stanze del castello vennero temporaneamente convertite in appartamenti destinati all’affitto, ma nel 1969 vi venne istituito un memoriale. 
Nel 2001, durante un imponente restauro, ulteriori e significative tracce del procedimento utilizzato per l’eutanasia vennero portate alla luce.

 

 

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