Israele e Medio Oriente

Museo d’Arte di Torino cancella Israele: Gerusalemme è Palestina

Il Museo d’Arte Orientale di Torino ha deciso di far sparire Israele. Gerusalemme si trova in Palestina. Quando è stato presentato l’evento «La conservazione dei mosaici in Palestina», non si è parlato di West Bank o di Gaza, ma della Chiesa delle Nazioni del Getsemani, del Monte degli Olivi e del Santo Sepolcro, dove i restauratori del Mosaic Centre di Gerico svolgono la loro attività di restauro dei mosaici. A Gerusalemme, capitale di Israele. Non, quindi, in Palestina.
Alle polemiche ha risposto il direttore del Museo, Marco Biscione, sostenendo che «Nella conferenza si parla di reperti del III secolo, quando quelle terre si chiamavano Palestina. Come ad Agrigento parliamo di templi greci, non italiani. E soprattutto l’incontro, nel quale non si dialoga solo su Gerusalemme, è stato organizzato dal Mosaic Centre, che si trova a Gerico. I protagonisti sono loro».

La decisione sarebbe quindi basata sulla storia: all’epoca tutta quell’area si chiamava Palestina, termine introdotto dai romani che, non contenti, dopo aver distrutto Gerusalemme nel 135 l’hanno ribattezzata Aelia Capitolina. Oggi però la connotazione politica assunta dal termine “Palestina” è piuttosto delicata. Peraltro, gli organizzatori della mostra e le organizzazioni a sostegno sembrano smentire la versione “storica” del direttore del Mao.
Animatori della conferenza sono stati infatti l’architetto Osama Hamdan, direttore del Mosaic Centre, e la dottoressa Carla Benelli, storica dell’arte e responsabile dei progetti di cooperazione culturale per l’Associazione Pro Terra Sancta (ONG a servizio della Custodia di Terra Santa, ente di ispirazione francescana che tutela i siti religiosi in Medio Oriente). L’iniziativo viene descritta come parte integrante “dei progetti di Cooperazione allo Sviluppo Italia-Palestina (Programma Ali della Colomba e Palestinian Municipalities Support Program, finanziati dal Ministero italiano degli affari Esteri) e finalizzate alla conservazione del patrimonio storico-artistico in Terra Santa”.
Si parla di Palestina e Terra Santa – e di Ong filo-palestinesi – riferendosi non al III secolo ma al 2016, cancellando quindi Israele.
Duro il commento di Angelo Pezzana, direttore editoriale del sito “Informazione Corretta”: «Il titolo dell’incontro si basa su una menzogna. Cancellare il nome di Israele mettendo la parola Palestina è stata una scelta politica: l’hanno fatto perché vogliono che tutto il territorio sia “Palestina”. Siamo di fronte ad una guerra senza bombe, volta a creare, oltretutto, confusione tra il pubblico».
Una piccola aggiunta: se oggi parliamo di Valle dei Templi, possiamo riferirci pure a templi greci, ma non alla Magna Grecia. La valle dei Templi si trova in provincia di Agrigento, in Sicilia, Italia. E questo non sembra mai essere stato messo in discussione da alcuno.

 

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