Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Alcune domande su Gariwo

Si fanno scoperte singolari andando a curiosare sul sito di Gariwo, che non è, come può sembrare dall’attenzione che gli dedichiamo, nostra bestia nera, ma semplicemente oggetto di perplessità e dubbi se non di sconcerti veri e propri.

Non dubitiamo che il suo fondatore, Gabriele Nissim sia persona degna e animata dalle migliori intenzioni, così come lo sono sicuramente coloro che con lui collaborano, ma tutto questo non basta per impedire di vedere cose che, dal nostro punto di vista, giudichiamo poco compatibili con una ONLUS e un sito ad essa associato, che ha esteso ai facitori di bene una qualifica ebraica come quella di Giusto, e poi consente ad un estremista filopalestinese come Vittorio Arrigoni, di essere considerato Giusto mandando alla cerimonia in cui veniva proclamato tale insieme ad altri benefattori dell’umanità, due dei suoi soci fondatori.

Ci sembra altrettanto discutibile che nel Comitato Scientifico dell’organizzazione figuri il Prof. Vittorio Emanuele Parsi, nostra vecchia conoscenza, uno per il quale Israele è sempre dalla parte del torto, mentre bisognerebbe sedersi e dialogare con Hezbollah e con Hamas. Lo stesso Vittorio Emanuele Parsi che in un suo post su Facebook del 9 gennaio scorso sopra un articolo dell’Observer relativo alla campagna vaccinale israeliana, articolo che propagava la menzogna che il vaccino anti Covid-19 non venisse deliberatamente fornito dallo Stato ebraico ai palestinesi (quando è noto che la tutela sanitaria dei palestinesi residenti in Cisgiordania spetta all’Autorità Palestinese), scriveva, “Ah già, ma non si può dire che è come il regime razzista del Sudafrica dell’apartheid”.

Dunque, il Prof. Parsi, ordinario di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonchè facente parte del Gruppo di Riflessione Strategica del Ministero degli Esteri e dilettante di flessioni in rete, ha su Israele le stesse idee del BDS, per il quale esso è uno Stato razzista dove si pratica l’apartheid come avveniva appunto in Sudafrica.

Chiediamo a Grabriele Nissim, presidente di Gariwo, se condivide le posizioni espresse da Parsi su Israele, e se non le condivide, quale è la ragione per la quale un personaggio che diffonde sullo Stato ebraico posizioni palesemente false e fondate sulla propaganda pro-palestinese, figuri nel Comitato scientifico di Gariwo. A cosa è preposto Parsi? Forse a suggerire nuovi Giusti, magari Yasser Arafat o Ahmed Yassin? Quale apporto “scientifico” fornisce alla ONLUS un diffamatore di Israele?

E’ mai possibile che si effettuino tali scelte del tutto inconsapevolmente? E l’UCEI, che è associata alle iniziative di Gariwo, anch’essa non ha tramite i suoi consiglieri o tramite la sua presidente, Noemi Di Segni, per la quale Vittorio Arrigoni è una “figura controversa”, nulla da dire su questa scelta? Forse anche Parsi è controverso e ha diritto alle sue opinioni filoislamiche e anti-israeliane?

Ci congediamo con questi interrogativi.

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