Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

I media austriaci e tedeschi mi indignano, di Daniel Pipes

I media mainstream europei sono arrivati al punto di soffrire di un delirio di deformazione riguardo a ciò che chiamano “l’estrema destra” e i “neonazisti”. Lo so. L’ho appena sperimentato sulla mia pelle. Permettetemi di raccontare quanto è accaduto.

Il canadese Ezra Levant è un brillante conservatore e un eloquente critico della sinistra. È instancabile e di successo: Rebel Media, da lui fondato nel febbraio 2015, ha più di un milione di iscritti su YouTube. Tra le numerose questioni, come il “petrolio etico”, Levant si preoccupa soprattutto della minaccia dell’islamismo.

Avendo una visione comune, noi due spesso cooperiamo e di recente Levant mi ha invitato a partecipare a una crociera fluviale sul Danubio organizzata da Rebel Media che si svolgerà nel giugno 2019, e io ho accettato. La crociera toccherà quotidianamente località pressoché equidistanti, a partire da due città tedesche (Regensburg, Passau), poi quattro austriache (Linz, Melk, Dürnstein, Vienna), una slovena (Bratislava) e una ungherese (Budapest).

Ovviamente, il tour ha anche una connotazione politica. Si prevede la partecipazione della giornalista britannica Katie Hopkins e dell’attivista Tommy Robinson; e, come spiega la brochure, “incontreremo anche i leader politici locali dei gruppi politici democratici che lavorano per preservare la civiltà e i valori occidentali” – il Partito Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland), esponenti del governo austriaco di Sebastian Kurz e del governo ungherese di Viktor Orbán.

Chi potrebbe opporsi a questo innocente mix di svago e istruzione?

L’establishment potrebbe farlo. L’attacco è iniziato il 7 settembre quando il quotidiano Oberösterreichische Nachrichten di Linz si è affrettato a informare i suoi lettori del fatto che “una crociera fluviale sul Danubio di estremisti di destra avrebbe fatto scalo a Linz nel giugno 2019”. Il giornale ha inoltre raccolto le dichiarazioni del governo, del sindaco e di altri politici che all’unanimità ci hanno detto che non eravamo i benvenuti, e uno di loro ha chiesto perfino che il tour sia annullato.

E poi le cose sono peggiorate. I principali media austriaci e tedeschi, come pecore, hanno ripreso la notizia, distorcendola con parole quasi identiche. Ecco, alcuni titoli apparsi in Germania, in riferimento alla visita a Linz (che è anche la città in cui Simon Wiesenthal iniziò a raccogliere prove sulle atrocità naziste):

  • Die Welt: “Estremisti di destra si preparano a fare una crociera con scalo nella ‘città natale’ di Hitler”.
  • Berliner Kurier: “Estremisti di destra organizzano una crociera con scalo nella ‘città natale’ di Hitler”.
  • MSN (Germany): “Estremisti di destra pianificano una crociera con scalo nella ‘città natale’ di Hitler”.

Così i media austriaci e tedeschi trasformano un’organizzazione canadese che vaglia i problemi legati all’immigrazione e all’islamizzazione in quattro paesi in una banda di neonazisti che rende occultamente omaggio ad Adolf Hitler.

Ora devo affrontare questo argomento in termini più personali, cosa che di norma non faccio.

Numerosi membri della mia famiglia sono stati trucidati dai nazisti. I miei genitori sono sopravvissuti all’Olocausto. Sono nato quattro anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il fatto che il crimine più orribile del mondo sia stato perpetrato contro la mia stessa famiglia ha lasciato in me un segno indelebile.

Rendendomi presto conto che quando le cose vanno male a livello politico l’ombra di una catastrofe non è mai lontana, da giovane mi sono appassionato allo studio della filosofia politica. Sono giunto alla conclusione che il tradizionale conservatorismo americano offre la via più sicura per la libertà, la prosperità e la salvezza. Nei miei anni accademici (1967-1971), ebbi come docenti Harvey Mansfield e Robert Nozick. Ero un assiduo lettore della National Review, ho letto Constitution of Liberty di Friedrich Hayek e ho combattuto contro i totalitaristi della Nuova Sinistra.

La mia carriera è all’insegna della moderazione e della sobrietà politica. Ne scrivo e faccio donazioni in denaro. Ho lavorato per cinque amministrazioni presidenziali americane e ho fondato il Middle East Forum a tal fine. Continuo a imparare su questo argomento e a impartire insegnamenti.

E ora, i discendenti dei nazisti, che vivono proprio nei due paesi in cui ebbe inizio l’Olocausto, osano insinuare che io sia un neonazista che rende omaggio a Hitler. La loro impudenza è seconda solo alla mia indignazione. In termini più pratici, questa distorsione conferma la mia diffidenza nei confronti dei media europea: dopo quanto accaduto, come potrei credere in loro?

Prendiamo il caso di Chemnitz, una città della ex Germania dell’Est dove due migranti mediorientali hanno di recente ucciso un uomo del posto, provocando un’ondata di proteste e di rabbia durata giorni. I media e i politici hanno immediatamente individuato i presunti neonazisti nelle strade della città (Times of London ha titolato: “I neonazisti si scatenano senza freni a Chemnitz”) e ha trasformato astutamente i migranti mediorientali in vittime. Una verifica dei fatti presuppone che si guardi a fonti alternative come Rebel Media o il Gatestone Institute e non sorprende che la versione dei media mainstream sia ampiamente inaccurata.

L’élite europea costituita dalle cosiddette 6P  (polizia, politici, stampa [press], preti, procuratori e professori universitari) distorce spudoratamente i fatti per trasformare in criminali coloro che proteggono il loro patrimonio. Lo so, perché anch’io ne sono vittima adesso.

Traduzione in italiano di Angelita La Spada

Qui l’articolo originale in lingua inglese

 

 

 

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