Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

I violenti manifestanti anti-israeliani sono stati banditi dal King’s College di Londra

I violenti manifestanti anti-israeliani che hanno messo a soqquadro i locali del King’s College di Londra durante la conferenza di Ami Ayalon, ex capo dello Shin Bet, sono stati banditi dal campus in quanto l’Università ha ritenuto che “hanno oltrepassato il limite” nello svolgimento della loro manifestazione.
L’evento era precipitato nel caos, costringendo decine di poliziotti ad intervenire, dopo che i teppisti anti-israeliani avevano fracassato finestre, lanciato sedie, fatto suonare l’allarme antincendio e aggredito un organizzatore, lo scorso 19 gennaio. Nessun arresto era stato effettuato.
Quel giorno oltre 100 studenti stavano ascoltando la conferenza di Ami Ayalon, ex capo dei servizi segreti di Israele, nell’ambito di una iniziativa organizzata dalla KCL Israel Society e LSE Israel Society. Ami Ayalon è stato interrotto e poi ha dovuto desistere a causa delle intemperanze di circa 60 militanti del gruppo ‘Action Palestine’.
I manifestanti hanno sventolato bandiere palestinesi e gridato “Free Palestine!” E “F * ck Israel!”

La King’s College London Student Union (KCLSU) ha commentato dopo l’episodio: “Sosteniamo con forza la libertà di parola delle organizzazioni studentesche, che devono essere libere anche di ospitare relatori esterni durante le conferenze. Tuttavia, non possiamo tollerare la violenza, in particolare contro i nostri studenti, e non sosteniamo un’azione volta a impedire il reale svolgimento fino alla fine di un evento”.

Il College ha poi avviato quella che ha definito una “indagine rapida e completa” sugli eventi di quella sera, concludendo che “Un certo numero di individui ha intenzionalmente negato i diritti ad altri di esercitare la libertà di espressione nel rispetto della legge. Le persone che hanno scelto di comportarsi in modo inappropriato hanno passato il limite e devono prendersi le loro responsabilità”.
La relazione ha aggiunto: “Dal momento che la maggioranza degli studenti che è entrata nell’edificio Norfolk non era del King’s College, assisteremo le altre istituzioni londinesi in tutti i modi a noi possibili perché possano prendere le dovute azioni disciplinari”

Il rapporto di 20 pagine raccomanda che vengano applicate azioni disciplinari a uno solo studente del King’s, mentre un secondo, che è entrato nel palazzo Norfolk ma non ha preso parte alla protesta, non dovrebbe ricevere alcuna punizione.

Agli studenti provenienti da altre università che hanno partecipato alle violenze non sarà consentito di partecipare a eventi futuri all’interno del King’s College.
Gli studenti, il personale e i funzionari universitari riceveranno una formazione obbligatoria per garantire che episodi di questo genere non si verifichino più in futuro e le proteste non sfuggano al controllo.
Il rettore del King’s College, professor Ed Byrne, ha dichiarato: “Abbiamo il dovere di difendere la libertà di parola nel rispetto della legge e combatteremo contro l’intolleranza ovunque essa si trovi. La violenza intimidatoria è assolutamente inaccettabile e va contro tutto ciò che noi rappresentiamo come College. Non è e non sarà tollerata qualsiasi forma di protesta violenta”.

Clicca per commentare

Devi accedere per inserire un commento. Login

Rispondi

Torna Su