Editoriali

Il primo errore e le sue fatali conseguenze

Dopo sei mesi di guerra, una guerra che come mai nessun’altra prima ha esposto Israele al vituperio generale, a una criminalizzazione senza fine, sembra giungere a destinazione l’accordo con Hamas, il peggiore accordo possibile http://www.linformale.eu/la-resa-di-israele/, perché nonostante verrà detto in modo fraudolento che, se sarà effettivamente siglato, la guerra continuerà dopo la tregua, che Hamas verrà sconfitto, che si entrerà a Rafah, che il bene trionferà sul male e la luce sulle tenebre, con questo accordo Hamas ha vinto. Dura dirlo, è dura ammetterlo, ma come scrive Camus ne La Peste, l’evidenza ci si può sforzare di non vederla, ma “ha una forza terribile che finisce sempre per vincerla su tutto”.

La forza terribile dell’evidenza sta in un accordo disastroso per Israele, che in vista della progressiva liberazione degli ostaggi, concede a Hamas, come abbiamo già scritto, tutto, ovvero gli concede il ritiro dell’IDF dalla Striscia, di fatto già in atto da dicembre e poi da aprile, e di potere restare al suo interno.

La dissonanza cognitiva, quella che nel Seicento faceva dire a numerosi seguaci del falso Messia Shabbatai Zevi, che si trattava veramente del Messia, nonostante la sua conversione all’Islam, farà dire a chi ne è affetto, che Israele vincerà. Lasciamo alle illusioni gli irriducibili della vittoria, noi de L’Informale, come sa chi ci segue, preferiamo concentrarci sulla realtà, anche quando non ci piace, soprattutto quando non ci piace, perché riteniamo sia un dovere farlo.

Questo accordo capestro che si appresta alla sua chiusura, lo hanno voluto gli Stati Uniti, ma senza l’avallo di Benjamin Netanyahu, che non ha mai pensato di vincere a Gaza, e del Gabinetto di guerra, non lo avrebbero ottenuto.

Scriviamo da mesi che Israele la guerra la stava perdendo, e non ci vantiamo di averlo fatto, né siamo soddisfatti di averci visto giusto, avremmo preferito prendere una cantonata.

A fine novembre, Daniel Pipes, nostro ospite abituale, ci disse che la guerra di Israele contro Hamas sarebbe stata un “mezzo fallimento”http://www.linformale.eu/un-probabile-mezzo-fallimento-intervista-con-daniel-pipes/. Recentemente, alla luce degli ultimi sviluppi, ha dovuto incrementare il proprio pessimismo http://www.linformale.eu/la-lobby-degli-ostaggi-ha-sconfitto-quella-della-vittoria-intervista-a-daniel-pipes/.

L’Amministrazione Biden e Hamas, alleati incongrui, potranno brindare. Vedremo nelle prossime ore e giorni quale impatto avrà il suggello dell’accordo sulla tenuta del governo, dove sia Bezalel Smotrich che Itmar Ben Gvir hanno più volte messo in guardia Netanyahu dal siglare un accordo penalizzante per lo Stato ebraico.

Da un primo errore fatale altri ne discendono a cascata. Il primo errore è stato quello di legittimare una formazione jihadista sanguinaria come interlocutore.

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